Secondo un’analisi recentemente pubblicata dall’UFAM (Ufficio Federale per l’Ambiente), ogni anno in Svizzera vengono prodotte 2,8 milioni di tonnellate di perdite alimentari evitabili. Queste causano un impatto ambientale pari alla metà di quello causato dal trasporto motorizzato privato in Svizzera!
Leggere questi dati fa davvero strabuzzare gli occhi. Chi penserebbe mai che gettare via il cibo potesse danneggiare così tanto l’ambiente?
Non tutti i rifiuti alimentari hanno lo stesso impatto. Per esempio, frutti e verdure locali sprecati, per esempio, hanno un impatto di gran lunga minore rispetto a frutti esotici o altri alimenti arrivati per via aerea, come manghi, avocado o altra frutta esotica; in particolare, fave di cacao e caffè hanno l’impatto in assoluto più alto. Ma anche lo spreco di prodotti come carne, burro, formaggi, così come olio, uova e pesce è una ferita inferta alla sostenibilità.
Infatti, questo spreco porta corrisponde ad un consumo di terreni pari alla metà della superficie agricola utilizzata in Svizzera. Incredibile, eh?
Attenzione, una piccola parte di questi sprechi avviene in fase di produzione, un terzo circa dalla fase di trasformazione, ma quasi la metà è dovuta all’economia domestica (38%) e alla gastronomia (14%). Questo significa che siamo anche noi ad avere il coltello dalla parte del manico.
Insomma, ciascuno di noi può fare moltissimo, attraverso le sue scelte quotidiane, per ridurre gli sprechi e costruire un futuro più sostenibile.
Possiamo iniziare dalla spesa: comprare frutta o verdura locali non solo ci garantisce un profilo nutrizionale più adeguato alle nostre esigenze, ma, se proprio dovesse capitarci di gettare via una mela che abbiamo lasciato marcire in frigo, sarà sempre meglio che buttare un mango inutilizzato.
Secondo lo stesso principio, una spesa in cui compaiano principalmente prodotti di origine vegetale, non solo ci permetterà di seguire meglio le linee guida per la nutrizione sana (vi ricordo che, per esempio, la dieta mediterranea prevede un consumo settimanale di due porzioni di carne e uno occasionale di affettati), ma renderà il nostro carrello anche molto più green.
Può esserci d’aiuto la cara vecchia lista della spesa, compilata però, invece che “a sensazione”, sulla base di un abbozzo di menù settimanale, nel quale potremo scrivere, appunto, solo due porzioni di carne, almeno tre di legumi, frutta e verdura a sufficienza per consentire il consumo delle famose cinque porzioni al giorno e via di seguito.
Ma ci sono anche diverse iniziative sul territorio elvetico, volte al recupero degli alimenti inutilizzati. Per esempio, dalle parti di Zurigo funziona molto bene l’App “Too Good To Go”, a cui aderiscono anche alcune catene di supermercati. Le stesse catene, a loro volta, promuovono iniziative similari, e come loro anche tante associazione ed aziende grandi e piccole. Potete trovarle sul sito www.foodwaste.ch
Per avere altre informazioni, potete consultare il documento pubblicato dall’UFAM, il cui link è pubblicato in calce a questo articolo.
Un saluto green
dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte – [email protected] – www.loveyourbody.ch