Ormai ce lo ha detto pure Ronaldo, quindi ci possiamo fidare: “Bevete molta acqua” è il tormentone immancabile di ogni estate, insieme a: “Non uscite nelle ore più calde”.
La ripetizione all’infinito di una raccomandazione può generare, in sequenza: abitudine, disinteresse, evitamento, rifiuto. E se siete mamme di uno o più adolescenti, ve ne accorgete anche quando non fa caldo.
Preferisco quindi stuzzicarvi sul perché di queste raccomandazioni e soprattutto sul perché, spesso, non si riescano a seguirle.
Innanzitutto: cosa succede al nostro corpo con il caldo? Dal momento che le funzioni metaboliche avvengono a temperature comprese tra i 36 e i 37 gradi Celsius, é necessario mantenere questo range anche se ci esponiamo a temperature più elevate, cioè è necessario aumentare la dispersione del calore (assorbito e/o prodotto dal nostro corpo).
Il primo sistema a cui si pensa è naturalmente quello della sudorazione. E qui abbiamo due problemi. Il primo, è che il tasso massimo di perdita di acqua tramite il sudore è quasi doppio rispetto alla capacità massima di assorbimento di acqua a livello intestinale (1). Infatti, possiamo perdere fino a due litri di acqua se sudiamo intensamente per un’ora, mentre nello stesso arco di tempo possiamo assorbire solo un 1,2 litri d’acqua. Il secondo è che lo stimolo della sete viene avvertito sempre troppo tardi, quando non solo i liquidi, ma anche la concentrazione di sali nei nostri liquidi corporei sono già sensibilmente alterati. Da qui, i disturbi che tipicamente possono insorgere: spossatezza in primis, ma anche vertigini e nausea. Ecco quindi perché è importante bere anche quando non abbiamo sete…e perché non riusciamo, se non ci pensiamo.
Il secondo sistema è la vasodilatazione, che ha come antipaticissimo effetto secondario il tipico gonfiore alle gambe, a causa di un ristagno dei liquidi a livello extra-cellulare. Eseguendo quotidianamente analisi di composizione corporea, è assolutamente evidente quanto questo problema aumenti nei mesi più caldi.
La buona notizia è che l’alimentazione può aiutare moltissimo. Innanzitutto, perché metà dei liquidi la otteniamo proprio dai cibi, in secondo luogo perché è mangiando che andiamo a ripristinare i micronutrienti persi. Se è vero che spossatezza e nausea possono essere causati non solo da disidratazione ma anche dalla perdita di sali minerali con la sudorazione, non è però sempre necessario integrare (come alcune pubblicità mirano a farci credere), mentre è fondamentale che a tavola non manchino i cibi giusti per la naturale reintegrazione. Lo stesso discorso vale per le vitamine, super necessarie in questa stagione per la loro funzione anti-ossidante. Insieme, poi, aiutano anche i nostri vasi sanguini a mantenersi elastici e funzionali, favorendo un miglior micro-circolo.
Frutta e verdura vanno consumati ad ogni pasto ed eventualmente tra un pasto e l’altro e non solo se ci ricordiamo di prepararla. Ma i sali minerali e le vitamine arrivano anche da uova, pesce, latticini, carne, legumi e cereali integrali. Non è quindi una buona idea saltare i pasti, meglio piuttosto optare per piatti freddi ma completi (un’insalata di riso integrale, pomodorini, cetrioli e feta per esempio).
Sapete che non mi stanco mai di ribadire l’importanza della colazione. L’estate mi dà un motivo in più. Al mattino le temperature sono più miti e questo ci consente di e concentrare i cibi più energetici in questo momento della giornata, evitando così di patire ancora di più la stanchezza e il nervosismo più avanti nel corso della giornata.
La sera, invece, una bella insalata ricca e colorata (due o più tipi di foglie verdi, carote grattugiate, pomodoro, ravanelli, una cucchiaiata di mais, qualche oliva), con un paio di cucchiai di semi misti potrà ristorare sera appesantire, apportando un giusto reintegro anche a chi, per colpa del caldo, fatica a mangiare.
Un rinfrescante saluto
dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte
[email protected] – www.loveyourbody.ch
(1) Manuale MSD – PANORAMICA SULLE PATOLOGIE DA CALORE