Dopo aver violato la normativa inviando lettere di propaganda elettorale, il corrispondente consolare Aurelio Chiapparini è stato rimosso dal console per decreto dalle sue funzioni. Per chiarire la vicenda abbiamo posto alcune domande al Console di Zurigo, Gabriele Altana
Sono in atto le procedure elettorali per il rinnovo dei Comites e purtroppo si è trovato ad intervenire tempestivamente su un evento che sta preoccupando molto gli italiani in Svizzera. Come è arrivato alla decisione della revoca alla nomina di Corrispondente consolare del Sig. A.Chiapparini?
Una volta accertato che il Sig. Chiapparini aveva effettivamente inviato messaggi di propaganda elettorale, qualificandosi come Corrispondente Consolare, era evidente la violazione del dovere di terzietà rispetto alla competizione elettorale.
In molti si stanno chiedendo se l’evento possa interferire sul regolare svolgimento delle elezioni in corso, come può tranquillizzare i connazionali?
Non credo che i connazionali vadano tranquillizzati: stiamo parlando di persone adulte, consapevoli dei propri diritti e doveri di cittadini ed elettori. In queste elezioni, come in tutte le altre, restano liberi di esprimersi secondo le proprie rispettive convinzioni.
In quale misura l’evento potrebbe ripercuotersi sui candidati delle altre liste?
Non ho elementi per compiere valutazioni di questo genere e non è mia abitudine abbandonarmi a supposizioni su questioni non corroborate da dati certi.
Come mai la lista “il Ponte” al centro dei fatti imputati al Sig. Chiapparini è comunque stata regolarmente ammessa alla pari delle altre liste?
Le quattro liste erano state ammesse prima dei fatti in questione, in quanto tutte rispettavano i requisiti previsti dalla legge. Per quanto a mia conoscenza, le norme in vigore non prevedono la possibilità di escludere le liste una volta accertato il possesso di tali requisiti. Peraltro, anche se in ipotesi norme del genere esistessero, prima di adottare eventuali sanzioni andrebbe verosimilmente dimostrato che la lista “Il Ponte“ fosse parte attiva nella vicenda che ha condotto alla revoca dell’incarico al Sig. Chiapparini. Le responsabilità vanno dimostrate, non presunte.
Tra le polemiche di questo rinnovo dei Comites c’è anche la bassa partecipazione da parte dei connazionali, come se lo spiega?
Si tratta della manifestazione più recente di una tendenza in atto da qualche tempo. Il MAECI, l’Ambasciata a Berna e tutti i Consolati in Svizzera hanno svolto nei mesi scorsi una massiccia opera di informazione sulla stampa, le radio, i siti istituzionali e i canali “social”, oltre ad inviare puntuali informazioni in proposito a tutti i connazionali elettori di cui conosciamo l’indirizzo di posta elettronica. Altra informazione è stata diffusa dai Comites uscenti e dalle liste in lizza. Il dibattito sulle ragioni del tasso di partecipazione resta aperto.
Una volta eletti i nuovi membri del Comites, quali si augura che possano essere i primi interventi e le prime collaborazioni utili alla nostra comunità?
Sarà il Comites a stabilire le proprie priorità, nell’ambito dei compiti e delle attribuzioni che la legge gli riserva. Da parte mia, posso semplicemente ribadire la piena disponibilità ad ogni forma di fruttuosa collaborazione, in linea con le competenze di ciascuno.
Redazione La Pagina