Al quarto appuntamento della edizione 2022 il campionato mondiale di Formula Uno inizia ormai a confermare i suoi protagonisti.
Nomi noti, nella buona e nella cattiva sorte.
Nel gruppo dei fortunati, i team di Ferrari e Toro Rosso, con i rispettivi piloti Leclerc, Sainz, Verstappen e Perez.
Nei destinati alla cattiva sorte troviamo la scuderia Mercedes, ed in particolare l’ex sette volte campione Lewis Hamilton.
Prestazione deludente, quella del britannico, anche ad Imola, dove ad involontario beneficio delle telecamere, si è prodotto in una animata discussione con il suo team leader Toto Wolff.
Richiestone i motivi, il baronetto britannico ha replicato ai media abbandonando la tradizionale flemma anglosassone per rispondere che si tratta di questioni private, e tali debbono rimanere.
È lecito dubitare che questo loro chiarimento non sia andato a buon fine, visto che Hamilton ha poi terminato la gara con un deludente 14o rango sui 18 disponibili.
Tuttavia alla base delle difficoltà del team germanico e, paradossalmente, la rinascita di Toro Rosso, che a Imola ha conquistato la sua settantasettesima vittoria in Formula Uno, è probabile che ci siano i medesimi motivi.
Riassumiamoli velocemente.
Quest’anno il regolamento ha appesantito le vetture di Formula Uno, portandole da 795 a 798 chilogrammi, ed imposto una aerodinamica che schiaccia le monoposto all’asfalto, creando un “effetto suolo”, con risultati spettacolari ma altrettanto problematici.
Le auto ora gareggiano vicinissime, senza subire il vuoto d’aria solitamente creato delle vetture che precedono.
A risentirne sono però la meccanica e la elettronica: una minima imperfezione della pista non solo può portare a fuoristrada incontrollabili, ma anche mettere fuori uso i delicatissimi accessori elettronici delle auto di Formula Uno, i cui motori da 1000 cv sino alla scorsa edizione non erano progettati per sopportare sollecitazioni dinamiche e dunque ora oltre che potenti sono anche facili a danneggiarsi.
Queste precisazioni sono necessarie per comprendere, ma soprattutto giustificare, la cronaca ed i risultati di giornata che ora vi attendono.
Ad Imola erano presenti oltre 130’000 spettatori: un pubblico da grandi occasioni.
Dopo le qualifiche del fine settimana, la griglia di partenza allineava Verstappen, Leclerc, Perez, Sainz e Lando Norris di McLaren.
La pista era ancora zuppa di pioggia come risultato di due giorni con una meteo inclemente; questo spiega perché inpiloti sono partiti con gomme intermedie, performanti anche sull’asfalto asciutto.
Il colpo di scena arriva già a poche centinaia di metri dalla partenza.
Il ferrarista Carlos Saenz, che proprio in questi giorni ha rinnovato il contratto per due stagioni, viene tamponato dalla McLaren di dell’italo-australiano Daniel Ricciardo.
Ad averne la peggio è la vettura Ferrari, spinta fuori pista e rimasta intrappolata nella ghiaia, senza possibilità di rientro in gara.
Risultato: dopo questo incidente Leclerc rimane solo a difendere i colori delle rosse di Maranello.
Altra esclusione di peso: la fiancata della Alpine Renault di Fernando Alonso di Alpine Renault viene tamponata dalla gomma anteriore sinistra di Mick Schumacher della Haas.
Dopo pochi giri, quello che appariva come un semplice problema di carrozzeria si rivela invece un danno che ha compromesso il pianale della monoposto di Alonso, rendendola quindi instabile, e costringendo al ritiro il pilota iberico.
La gara sembrava quindi avviarsi al termine con un terzetto predestinato ad una facile vittoria, Verstappen, Perez, Leclerc, seguiti dal gruppo degli altri.
Ma le sorprese non sono finite: a soli nove giri dalla fine, Charles Leclerc urta un cordolo bordo pista.
La sua Ferrari perde aderenza: va in testacoda e sbatte contro un muretto, danneggiando la carrozzeria, e creando al giovane monegasco un ritardo che non riesce più a recuperare e lo condannerà a tagliare il traguardo ad un inglorioso sesto posto.
La vittoria va quindi a Max Verstappen, che con il successo di Imola colleziona la sua ventiduesima presenza sul podio in Formula Uno, oltre che aggiudicarsi il titolo di driver of the day, beniamino di giornata per volontà popolare.
Il suo compagno di squadra in Toro Rosso, Checo Perez, si aggiudica la seconda posizione, mentre al terzo rango è salito Lando Norris di McLaren.
La classifica piloti del campionato mondiale 2022 allinea il terzetto Leclerc, Verstappen e Perez, rispettivamente con 86, 59 e 54 punti.
La graduatoria squadre vede invece Ferrari, Toro Rosso e Mercedes, ciascuno a 124, 113 e 77 lunghezze.
Prossima gara: il secondo weekend di maggio, sul nuovissimo circuito di Miami.
di Andreas Grandi
Immagini: Formula Uno, FIA, teams media