Qualche mese fa abbiamo ricevuto presso la nostra redazione la segnalazione di alcuni problemi riguardo ai Corsi di lingua e cultura italiana della Svizzera orientale. Dal mese di febbraio gli insegnanti dei corsi non avrebbero più ricevuto lo stipendio, nonostante questo e proprio perché, come testimonia un insegnante, l’Ente gestore LCI San Gallo li aveva assicurati “che l’anno corrente non era a rischio”, gli insegnanti hanno continuato a tenere le lezioni fino alla fine di settembre.
Il 1° ottobre scorso l’Ente gestore LCI San Gallo ha inviato una lettera ai docenti con l’avviso della “sospensione immediata delle lezioni di tutti corsi dipendenti dall’Ente stesso”. Lo scorso venerdì, 7 ottobre, inoltre si è tenuta l’Assemblea Generale Straordinaria dell’Ente Lci di San Gallo che tra i punti dell’Ordine del giorno prevedeva proprio “la chiusura dei corsi di lingua e cultura italiana dipendenti dall’Ente e la liquidazione dell’Ente”.
Per capire quello che sta accadendo, abbiamo parlato con il Console generale d’Italia a Zurigo, Gabriele Altana, che ci ha spiegato quanto segue.
Ci è stata segnalata la sospensione dei corsi di lingua e cultura della Svizzera orientale, non sarebbero stati concessi dal ministero i fondi richiesti dall’Ente gestore LCI di San Gallo. Può spiegare cosa sta succedendo?
Ogni contributo agli Enti viene normalmente erogato in tre rate, legate allo stato di attuazione dei progetti ed alla rendicontazione delle attività svolte. Negli ultimi mesi la rendicontazione si è rivelata difficoltosa, di conseguenza, non è stato possibile erogare ulteriori contributi, conducendo ad una situazione di disagio finanziario dell’Ente. Per evitare di accumulare debiti, quest’ultimo ha responsabilmente deciso di sospendere le attività.
Nel frattempo, sabato scorso è stata comunicata la liquidazione dell’ente LCI. Cosa significa per i bambini iscritti ai corsi?
Senza entrare nel dettaglio della normativa locale, attivare questo tipo di procedura servirebbe soprattutto a salvaguardare la posizione dei creditori e degli amministratori. Per i bambini iscritti ai corsi gestiti da LCI, la prospettiva a breve termine appare probabilmente quella di un’ulteriore sospensione delle attività didattiche.
Da febbraio gli insegnanti non avrebbero ricevuto lo stipendio, cosa succede con gli stipendi mancati?
Vi è da parte di tutti gli attori coinvolti il massimo impegno al fine di superare la situazione attuale ed individuare soluzioni utili.
L’argomento è delicato, perché oltre a toccare un aspetto importante della nostra cultura e della storia degli italiani all’estero che tanto si sono spesi nel passato per questi corsi, è un duro colpo per i nostri figli privati di un loro diritto ma anche per gli insegnanti che all’improvviso si sono trovati nella condizione di non poter più lavorare. “A pagarne le conseguenze siamo esclusivamente noi docenti e migliaia di alunni che di colpo saranno privati di un servizio previsto dallo stato italiano. Situazione vergognosa e scandalosa!” è il comprensibile sfogo di un insegnante.
Il silenzio degli “attori coinvolti”
Per fare maggiore chiarezza sull’accaduto abbiamo provato a coinvolgere anche gli altri “attori coinvolti” di cui parla il Console Altana, ma ad oggi è rimasto l’unico a reagire alle nostre domande. Cosa significa quindi tutto ciò per gli oltre mille bambini iscritti ai corsi di lingua e cultura? Qual è il motivo per cui la “rendicontazione si è rivelata difficoltosa”? I docenti riceveranno gli stipendi mancanti? Ma soprattutto, cosa si può fare per riprendere e per garantire le lezioni ai bambini iscritti ai corsi di lingua e cultura italiana? Rimangono solo tante domande e tra i bambini e i docenti della Svizzera orientale un grande sentimento di abbandono e di delusione.
Redazione La Pagina