Lugano prosegue il suo piano di sviluppo digitale 2018-2028, di cui uno degli effetti, ma non la causa, è stato l’arrivo in città del gruppo Tether tra i maggiori operatori mondiali in criptovalute.
È opportuno ricordare che all’origine della svolta digitale delle autorità municipali troviamo il progressivo ridimensionamento subito dalle attività bancarie svizzere nell’ultimo decennio e che, stando alle ultime cronache, pare destinato a continuare.
Ad inizio marzo il municipio della città del Ceresio ha quindi annunciato di mettere a disposizione degli operatori economici un pacchetto di moduli formativi in ambito blockchain: il B4B, Blockchain for Business.
Ad affiancare Lugano Living Lab-L*3, la agenzia municipale luganese per la promozione digitale, i tre partners accademici che già dallo scorso ottobre avevano aderito a questa iniziativa: l’Università della Svizzera italiana-USI; la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana-SUPSI, e la Franklin University of Switzerland-FUS.
B4B si rivolge ad una precisa tipologia di professionisti del terziario avanzato: gli operatori finanziari; i consulenti in logistica e trading di materie prime; gli specialisti di supporto nelle strategie di investimento come fiscalisti, avvocati, operatori immobiliari.
Alla presentazione della iniziativa erano presenti Michele Foletti, Sindaco di Lugano; Luca Gambardella, Prorettore all’innovazione e alle relazioni aziendali, della USI; Emanuele Carpanzano, Direttore ricerca, sviluppo e trasferimento della conoscenza della SUPSI; Kim Hildebrant, Chair of the Board of Trustees di FUS; Fabio Lucidi, Senior Manager presso Deloitte Consulting, tra i giganti mondiali della consulenza strategica.
Quest’ultimo è giunto appositamente a Lugano per congratularsi con docenti, studenti e le autorità anche accademiche, cui ha ricordato che “la blockchain è un fenomeno che inevitabilmente deve essere compreso” perché alla base della evoluzione delle attività digitali che si svilupperanno nei prossimi anni.
Il percorso formativo di B4B esamina le principali tematiche legate alla tecnologia blockchain: contabilità, informatica, fiscalità, ed il panorama normativo svizzero, tra i più favorevoli a livello mondiale.
In tal modo B4B si propone di avviare una revisione in digitale di tutte quelle attività che sinora avevano trovato origine e giustificazione solo nella formalità cartacea.
Chiariamolo ai non addetti ai lavori con un semplice esempio. Sempre negli scorsi giorni, Lugano Living Lab-L*3, grazie alla adesione della azienda svizzera Papers AG al circuito 3Achain, l’ufficio che all’interno di L*3 è dedicato alla blockchain, ha avviato un servizio di notarizzazione proprio su blockchain dei documenti digitali.
Traduciamolo in parole semplici. Se una volta il notaio doveva conservare in cassaforte i suoi rogiti, oggi le aziende che già emettono documenti in modalità informatica li possono conservare nella cassaforte elettronica offerta da 3Achain seguendo i protocolli blockchain che, come in passato, in digitale ora garantiscono autenticità legale di forma e contenuto, e registrano creazione, accesso e consultazione del documento elettronico.
Insomma, anticipando le nostre conclusioni, anche in questo caso tutto sembra cambiare: ma in realtà nella forma, non nella sostanza.
Ciascuno dei quattro moduli in cui si articola il corso viene discusso a rotazione presso uno dei tre atenei aderenti, e si concluderà negli uffici del Municipio di Lugano, per un totale complessivo di 16 ore di lezione.
L’inizio dei corsi è previsto il 21 aprile; la conclusione il 26 maggio, mentre la scadenza di iscrizione è fissata al 31 marzo.
È ormai un dato acquisito che lo sviluppo informatico che abbiamo vissuto da inizio secolo avrebbe portato la società contemporanea ad una presa di coscienza della nuova realtà prodotta dai nostri usi, consumi, abitudini, ed aspettative digitali.
Al termine del biennio di pandemia, possiamo dire che questa svolta inizia ora, e ci guida non a cambiare le nostre abitudini, ma semplicemente ad aggiornarle, a riconsiderarle partendo da una nuova prospettiva.
Ancora una volta, interpretiamo le cifre.
A Lugano, città di oltre 65’000 abitanti, dall’avvio delle attività digitali si sono registrati più di 100’000 accessi alle piattaforme informatiche del municipio, con uno share di consensi che sfiora il 90% nella generalità dei casi, ovvero condiviso anche dai non addetti ai lavori.
Sinora 300 erano le attività economiche luganesi che per incrementare il loro conto economico si sono rivolte alla tecnologia digitale, con libertà di uso anche delle criptovalute.
Ma questo dato deve essere aggiornato.
Perché al gruppo dei commercianti “digitali” attivi nella municipalità sulle rive del Ceresio recentemente si è aggiunto Guess, uno dei colossi globali del settore fashion.
di Andreas Grandi