Respinta mozione di sfiducia avviata da M5s. Conte contro Azione e Italia dei valori: “chi diserta è complice”
Solo 67 voti favorevoli alla sfiducia al ministro del Turismo Daniela Santanchè: è questo il risultato raggiunto dal Movimento 5 Stelle promotore della mozione, respinta quindi dall’Aula del Senato. 111 sono stati invece i voti contro la mozione e nessun astenuto. Hanno votato a favore M5s, Pd e Avs, mentre c’è stato anche chi ha deciso di non partecipare al voto, ovvero Az-Iv. Carlo Calenda aveva spiegato la decisione di non prendere parte al voto affermando che per lui “la sfiducia è un regalo al governo”, mentre la ministra, a parere del leader di Azione, dovrebbe spontaneamente dimettersi. È partito all’attacco invece Giuseppe Conte che ha definito il comportamento di Az e Iv di assoluta complicità: “in situazioni come queste disertare è essere complici”. Ma il leader del M5s non si ferma solo al commento sui disertori, ma anche sulla Maggioranza che “ha salvato” Santanchè. “Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Giorgia Meloni salvano la Ministra Santanchè nonostante abbia platealmente mentito al Parlamento e ai cittadini, nonostante condotte incompatibili col suo ruolo istituzionale, nonostante il chiaro conflitto di interessi”, si legge sul profilo Fb del presidente del M5s.
Ma Giuseppe Conte coglie l’occasione per affondare un attacco alla Presidente del Consiglio e infatti, continua nel suo commento: “In qualsiasi grande Paese oggi Santanchè non sarebbe più Ministra. In qualsiasi grande Paese il Premier l’avrebbe accompagnata alla porta già da giorni”. “Dai banchi dell’opposizione, Giorgia Meloni chiedendo le dimissioni di un Ministro per molto, ma molto meno, dichiarava pomposamente: ‘Viviamo in un tempo nel quale la politica, per recuperare la fiducia dei cittadini, deve stare un passo avanti alla società e dare il buon esempio’. Nel codice etico di Fratelli d’Italia, inoltre, Meloni ha scritto nero su bianco che non si opera in situazioni di conflitto di interesse e che ci si dimette per ‘vicende giudiziarie o condotte conclamate incompatibili con il prestigio e l’integrità richiesti per ricoprire l’incarico’. Oggi, fatti alla mano, sappiamo che sono tutte chiacchiere. Alla prova di governo hanno dimostrato di non avere rispetto per se stessi, per gli interessi degli italiani, per il decoro delle istituzioni”, conclude l’ex premier Conte.
Il risultato della bocciatura della mozione per le dimissioni della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, proposta dal M5s e sostenuta da Pd e Avs è stata accolta da un breve applauso dei senatori del centrodestra, mentre la ministra Santanchè, rimasta in aula al momento del voto e seduta negli scranni del governo, si è alzata, ha salutato al volo alcuni colleghi di FdI ed è uscita dall’Aula commentando che è stata una “bellissima giornata”.
Redazione La Pagina