Ad Halloween ci divertiamo a giocare con i mostri e i fantasmi. Modelliamo le nostre zucche con espressioni terrificanti e di paura. Preferiamo le notti buie per illuminarle con lanterne tremolanti. Cerchiamo il brivido dell’inquietudine, ci travestiamo da creature oscure, streghe e zombie, insceniamo ambienti apocalittici e ci divertiamo perché fondamentalmente è un gioco, il pretesto commerciale per vendere quanti più dolcetti a tema possibili, l’opportunità eccitante di svago per i più piccoli, il legame con la tradizione più remota o l’occasione di conoscere e magari accogliere lontane ricorrenze folkloristiche. L’unico filo conduttore è l’orrore, il richiamo alla paura e a tutto ciò che, in maniera più o meno spiritoso, ci metta i brividi.
Halloween si sta diffondendo in tutto il mondo, anche tra gli ambienti più diffidenti. Dalla festa pagana di origini celtiche che anticamente si celebrava tra i popoli del Nord, è in America che ha visto prevalere l’aspetto giocoso dell’horror per esorcizzare la paura nei confronti degli aspetti più spaventosi. Mentre per anni la festività di Halloween è stata rifiutata soprattutto negli ambienti cristiani, adesso invece è uno degli appuntamenti più attesi dell’anno dappertutto. Anche in Svizzera ha avuto una recente e rapida diffusione, in modo particolare per la tradizione delle zucche intagliate favorendo uno sviluppo non indifferente per l’economia agreste, non a caso i dati dello scorso anno del Servizio di Informazione Agricola LID (Landwirtschaftliche Informationsdienst) segnavano che dal 2009 la superficie coltivata a zucche è triplicata!
Così, con le nostre zucche intagliate, siamo pronti a celebrare Halloween, a divertirci con la paura, a giocare con i mostri, a sorridere dei brividi dei più piccoli.
Quest’anno, però, pensare di vivere Halloween con lo spirito leggero e brioso degli ultimi anni sarà impossibile, perché mentre giochiamo a evocare la paura, il pensiero va a chi sta vivendo tutti i giorni nel terrore reale della guerra in Medioriente da cui ogni giorno riceviamo notizie sempre più gravi. In questo momento intere famiglie sono al cospetto di corpi massacrati, di vite spezzate, di mostri vestiti da soldati che compaiono all’improvviso e non hanno pietà per nessuno, dai più piccoli ai più grandi. Lo scenario apocalittico è l’ambiente naturale predominante. Nessuno è travestito da zombie: se non si muore è la condizione predominante di tutta la popolazione atterrita dalla paura, dalla fame, dalla sete, dal dolore. Il buio delle tenebre a volte è più confortante delle luci, perché ci si può nascondere, perché la luce che illumina le tenebre è spesso lo scoppio di una bomba ed è sempre, ancora morte. Nessun dolcetto o scherzetto per i bambini palestinesi e israeliani che stanno subendo un vero Halloween infinito fatto solo di terrore, di morte e distruzione. Le vere mostruosità sono quelle della guerra e gli spettri non c’entrano nulla, la colpa è proprio degli uomini.
Redazione La Pagina