Il Natale, bambini, non è una data. È uno stato d’animo. – Mary Ellen Chase
Per questo articolo prenatalizio ho scelto non una ma ben due citazioni: la prima nel sottotitolo, che è stata la mia prima scelta, ma poi non ho resistito e ho inserito anche l’inizio della famosissima canzoncina del pandoro, che ha spodestato il titolo scelto originariamente. In effetti, entrambe le frasi sono valide e in tema, perché oggi non solo vi darò alcuni spunti per vivere queste Feste natalizie, ormai all’uscio, con maggior serenità, ma anche uno spunto di riflessione sui buoni propositi per l’anno nuovo. Pronti?
Dicembre è tipicamente il mese in cui, chi ha problemi di peso o fastidi legati in qualche modo all’alimentazione come, tra gli altri, colesterolo alto, difficoltà di digestione, sovrappeso, stanchezza cronica (…in effetti farei prima a fare la lista dei disturbi NON legati all’alimentazione!), si trova davanti a un bivio. C’è chi sceglie un atteggiamento rassegnato e ripone tutte le proprie speranze su un ritorno alla salute, al peso forma, a una rinnovata energia, sul nuovo anno: una riedizione del “ne parliamo a settembre” estivo, insomma. E c’è invece chi, avendo iniziato da tempo un percorso di miglioramento, per paura di compromettere i risultati ottenuti, guarda con terrore al calendario, facendo già il conto delle calorie accumulate tra cena della Vigilia, pranzo di Natale, avanzi di Santo Stefano e cenone di Capodanno.
Il primo consiglio è: no panic e godetevi i vostri pasti speciali senza pensieri e senza rinunce. Chi ancora non ha iniziato ad intervenire sulla propria salute, potrà solo trovar piacere nei pasti in famiglia o con amici cari. E il nuovo anno è vicinissimo, così come il vostro nuovo inizio (se lo volete).
Chi invece ha già iniziato a perdere qualche chilo o ha già visto un miglioramento della propria digestione o dei valori degli esami del sangue, deve ricordarsi che il corpo “non mente e non dimentica”. Non mente, quindi vi dirà forte e chiaro quando smettere di mangiare, perché ha imparato, nelle scorse settimane e mesi, cosa gli porta giovamento e da cosa è meglio difendersi. E non dimentica, quindi gli input positivi che gli avete dato finora vi aiuteranno a non scivolare facilmente giù dalla china lungo la quale siete saliti: chi è dimagrito (ossia ha perso grasso), magari aumenterà un po’ di peso, ma soprattutto perché avrà accumulato acqua di ritenzione; chi si sentiva più leggero soffrirà un po’ di gonfiore, ma solo brevemente e soprattutto capirà subito cosa l’ha causato e così via.
Se però ci tenete a non appesantirvi troppo durante i pasti festivi, gli espedienti per ridurre il carico calorico di pranzoni e cenoni sono presto dati: all’aperitivo, gustate una tartina fatta in casa, olive o frutta a guscio, piuttosto che grissini o patatine; durante il pasto, non rinunciate a nulla ma iniziate da una porzione più piccola, con la “scusa” di voler lasciare spazio a tutte le portate, per onorare il/la cuoco/a; gustate la conversazione masticando a lungo, in modo da assaporare meglio e più consapevolmente il cibo: la soddisfazione in bocca si trasformerà presto anche in sazietà. Ricordatevi che il vino è metabolizzato come uno zucchero dall’organismo: assaporatelo a piccoli sorsi, cercando di cogliere ogni sfumatura di sapore: il piacere di una buona bottiglia durerà più a lungo senza sforare nell’eccesso. Dividete la vostra porzione di dolce con un commensale, invece di guardare gli altri gustarlo, restando a bocca asciutta. Se nonostante tutto questo sentite di aver comunque “sforato” troppo, la sera concedetevi solo una tisana (magari al finocchio o alla menta), per alleviare le fatiche del vostro sistema digerente e del vostro sistema immunitario e per non aggiungere ulteriori eccessi all’introito calorico.
Il giorno dopo, inoltre, potrete approfittare della giornata di festa per fare una bella e lunga passeggiata nell’aria frizzante del mattino, in modo da rimettere in circolo e utilizzare un po’ dell’energia accumulata e vi aiuterà a svegliare il vostro metabolismo, aiutati anche dalle basse temperature.
Veniamo ora ai buoni propositi per il nuovo Anno. Vi invito a formularvi in chiave positiva e piacevole, piuttosto che sotto forma di sacrifici, “fioretti” o comunque inserendo nel vostro proposito parole che richiamano fatica o sacrificio: invece di “Iniziare la dieta”, potreste “Esplorare una nuova consapevolezza alimentare”. Piuttosto che “Iscriversi in palestra”, suona più divertente “Coinvolgere un amico/partner/parente in uno sport o nel ballo”. Invece di “Stressarsi di meno” potreste “Dedicare dieci/cinque/tre minuti al giorno a questa attività che trascuro da tempo (leggere, ascoltare musica o guardare con calma un video, disegnare, in modo consapevolmente regalato alla vostra giornata, interrompendo brevemente quello che state facendo).” Insomma, il “buon” proposito deve essere qualcosa che vi promette piacere, perché i “maiunagioia” sono dietro l’angolo, anche senza che ce li andiamo a cercare. Pensate al nuovo anno sorridendo, promesso?
E se non sapete che pesci pigliare, per regalarvi maggior benessere, consapevolezza e salute, beh: sapete dove trovarmi!
Tantissimi auguri di Buone Feste a tutti e
Prenatalizi saluti
dalla vostra consulente nutrizionale
Dr. Tatiana Gaudimonte
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