“Corsi di lingua e cultura italiana nel mondo: problemi e prospettive”
Sabato 10 febbraio a Basilea si è svolto a Basilea il convegno dal titolo “Corsi di lingua e cultura italiana nel mondo: problemi e prospettive” promosso dal GIR – Giovani Italiani in Rete – e patrocinato dal Comites di Basilea, Fondazione ECAP, FLC-CGIL Scuola, Colonia Libera Italiana e Circolo ACLI locali.
Alla presenza della Console d’Italia a Basilea, Benedetta Romagnoli, e degli Onorevoli Toni Ricciardi e Simone Billi, quest’ultimo collegato da remoto come il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, si sono susseguiti numerosi interventi di famiglie, docenti ed Enti gestori.
Katia Di Pinto, madre di due alunne dei corsi di Lenzburg, ha sottolineato la qualità didattica dei corsi legata alla trasmissione sia delle competenze linguistico-grammaticali, sia della preziosa cultura italiana, chiosando con una forte preoccupazione legata ai tagli.
Caterina Rizzo, madre di una allieva dei corsi di Arlesheim, ha posto l’attenzione sull’insegnamento della lingua italiana in un Paese come la Svizzera in cui questa figura tra le lingue nazionali, quale supplemento strategico alla formazione e anche alle chance dei nostri ragazzi.
Guglielmo Bozzolini, Direttore Nazionale della Fondazione ECAP, e Domenico Chindamo, Direttore dell’Ente CASLI di Zurigo, hanno riferito degli aspetti più tecnici relativi al quadro normativo entro cui operano i corsi. Le criticità introdotte dall’ultima circolare, i tagli cospicui, l’anticipo finanziario imposto agli Enti e la volontarietà del contributo delle famiglie, sono state le problematicità rilevate da entrambi gli Enti insieme alla forte preoccupazione per una norma che non tiene conto delle specificità territoriali, ma che tende, malamente, ad uniformare il mondo.
Anche i docenti dei corsi di lingua e cultura italiana in Svizzera hanno preso parola attraverso gli interventi di Gino Bongiovanni, rappresentante di FLC-CGIL scuola e Alessandra Minisci dei corsi ECAP di Basilea. La qualità dei corsi di lingua italiana che sono “scuola”, è stato il perno delle loro argomentazioni, definiti come presidi culturali di italianità e una risposta costituzionalmente doverosa ad una storia di emigrazione anche attuale. “I corsi sono scuola perché sono crescita e sviluppo di un pensiero critico per gli alunni e non palliativi o iniziative promozionali spot” hanno chiosato. Sugli ultimi interventi normativi che hanno incluso la promozione della lingua nel capitolo a sostegno del Made Italy, sono intervenuti sia Bozzolini che il Segretario Generale del CGIE Schiavone, sottolineando il grave atto di declassare il sapere a mera imprenditorialità che poco concerne la crescita culturale degli italo-discendenti sparsi per il mondo.
Hanno concluso il dibattito, rispondendo alle sollecitazioni emerse, l’On.Billi, da remoto, che ha espresso interesse all’argomento e al consesso per gli spunti importanti emersi e l’On. Ricciardi che si è assunto l’impegno, da condividere anche con le forze di governo, di presentare le istanze e le richieste di modifica della normativa vigente presentate dall’utenza e dagli Enti dei corsi di lingua italiana.
L’utenza, gli Enti e i docenti dei corsi di Lingua e Cultura Italiana si preparano ora ad un altro importante appuntamento che sarà il prossimo 2 marzo su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia in Svizzera.
GIR Giovani in Rete
Comunicato