A fine 2023 è scaduto il termine per l’attuazione della legge sui disabili LDis presso le stazioni e le fermate ferroviarie. Su un totale di 1800 stazioni, a quella data 1089 erano utilizzabili autonomamente dai disabili, ossia 97 in più rispetto all’anno precedente. Considerato che le grandi stazioni sono state le prime a essere adeguate, a fine 2023 poteva usufruire delle ristrutturazioni conformi alle esigenze dei disabili l’80 per cento di tutti i viaggiatori. È quanto risulta dal nuovo rapporto sullo stato dei lavori dell’Ufficio federale dei trasporti UFT.
Entro la fine del 2023 le ferrovie dovevano sottoporre le proprie stazioni e fermate ferroviarie alle misure costruttive del caso, purché proporzionali, per renderle conformi alle disposizioni della LDis. Nel 2017 l’UFT ha lanciato il «programma d’attuazione LDis» per affiancarle nell’adempimento dei loro obblighi di legge. Le ferrovie non hanno raggiunto in tutti i casi l’obiettivo sancito per legge. L’UFT continua ad affiancarle con lo scopo di contenere il più possibile i ritardi. Grazie all’aumento del limite di spesa per l’esercizio e il mantenimento della qualità dell’infrastruttura ferroviaria negli anni 2025–2028, l’UFT garantisce l’attuazione dei progetti LDis delle ferrovie pronti alla realizzazione. Secondo l’attuale pianificazione delle ferrovie, entro il 2027 saranno adattate altre 217 stazioni, che porteranno la quota di passeggeri in grado di viaggiare per lo più autonomamente e senza preavviso all’87 per cento. Presso 323 stazioni e fermate ferroviarie, nonostante ripetuti interventi da parte dell’UFT gli adeguamenti potranno essere attuati solo in un secondo momento. Per circa 160 stazioni e fermate ferroviarie un adeguamento costruttivo è non proporzionale, tra le altre cose per via dell’esiguità del flusso di passeggeri rispetto ai costi e della mancanza di necessità specifiche da parte delle persone con disabilità. Le ferrovie in caso di bisogno sono tuttavia tenute a offrire assistenza da parte del personale.
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