“Non rimandare a domani ciò che puoi fare dopodomani.” (Mark Twain)
Come l’anno scorso, anche questo dicembre vi regalerò due citazioni al prezzo di una, ma, per leggere la seconda, dovrete almeno scorrere lo sguardo fino alla fine dell’articolo.
La procrastinazione è un comportamento comune, anche quando si tratta di alimentazione e salute e spesso ostacola il raggiungimento di obiettivi di benessere a lungo termine. Dopo aver preso una decisione, o formulato un buon proposito di fine anno, si rinvia o si rimanda il momento in cui iniziare ad applicare quella decisione o buon proposito (suona familiare?)
Se pensiamo, per esempio, al proposito: “Da gennaio, a dieta!”, ecco cosa può invece succedere:
- Si rimanda la preparazione di pasti equilibrati, optando per scelte alimentari più facili, come la solita pasta o il solito delivery o fast food.
- Si interrompe o si posticipa l’inizio della “dieta” per perdere peso, con una costante ricerca di scuse per non seguire il piano alimentare.
- Il cervello incrocia le braccia, pur di non pianificare una spesa alimentare sana. E senza lista. invece di acquistare cibi freschi e nutrienti, spesso si ripiega sui cibi confezionati o poco salutari.
Attenzione, però: se procrastinate, non vuol dire affatto che manchiate di buona volontà, o che non siate sinceri quando formulate i buoni propositi.
La procrastinazione ha radici psicologiche profonde.
Può essere una strategia per evitare l’ansia, il senso di colpa o altre emozioni sgradevoli legate alla “dieta”.
Oppure, la ricerca di gratificazione immediata può avere la meglio. Cibi zuccherati, grassi o ricchi di sale offrono un piacere istantaneo, mentre i cibi salutari, pur essendo benefici a lungo termine, non forniscono la stessa gratificazione immediata. La ricerca di comfort e piacere immediato può portare a rimandare l’adozione di abitudini alimentari più sane.
Inoltre, può essere legata a difficoltà nel gestire l’autocontrollo. La difficoltà di resistere alle tentazioni alimentari, soprattutto in situazioni di stress o stanchezza, può portare a procrastinare scelte più salutari.
Infine, le persone che si sono già trovate in difficoltà in passato nel mantenere abitudini alimentari sane, possono sviluppare una percezione di fallimento, che porta a rinviare nuovamente i buoni propositi. La bassa autostima può alimentare la procrastinazione, poiché si ha l’impressione che non si sia in grado di fare scelte sane e di mantenere i propri obiettivi.
Non dimentichiamo poi che le stesse abitudini alimentari poco sane possono alimentare un circolo vizioso, i cui attori sono l’infiammazione cronica, lo stress cronico e, appunto, la procrastinazione.
Provate a immaginare: Volete finalmente iniziare una dieta, ma non sotto sotto non vi sentite in grado di gestirla, perché non avete supporto in casa, o perché ci avete già provato e avete mollato dopo due settimane, oppure perché quando ci avevate davvero provato è successo qualcosa che vi ha impedito di continuare. Lo stress legato a questi pensieri può scatenare una serie di comportamenti alimentari disfunzionali, come la ricerca continua di “comfort food”, che di solito è fatto di cibi zuccherati, grassi o salati; questi, a loro volta, possono portare a un ciclo di gratificazione temporanea seguita da sensi di colpa o frustrazione, il che alimenta ulteriormente la procrastinazione.
Oppure, l’ansia può essere legata a una preoccupazione per la propria salute, dovuta al fatto che non vi decidete a iniziare ad allenarvi e/o a mangiare meglio, il che porta a più procrastinazione.
Insomma, che si fa??
- Piccoli passi e obiettivi realistici: Iniziare con piccoli cambiamenti che sono facili da mantenere nel tempo può aiutare a ridurre l’ansia e la sensazione di sopraffazione. Obiettivi raggiungibili e sostenibili sono fondamentali per evitare il senso di fallimento e la procrastinazione. “Voglio perdere 10 chili” non è un obiettivo. “Voglio portare la schiscetta in ufficio ogni lunedì e mercoledì” lo è. Potete verificarne il raggiungimento e sentirvi molto fighi per averlo conquistato!
- Mindfulness e consapevolezza emotiva: Essere consapevoli di essere dei procrastinatori è il primo passo per risolvere il problema. Il secondo passo è cercare di riconoscere quali avvenimenti e/o quali emozioni vi portano a rimandare.
- Autocompassione e cambiamento positivo: La procrastinazione è spesso alimentata da auto-critica e sensi di colpa. Imparare a essere più compassionevoli con sé stessi e a riconoscere che il cambiamento richiede tempo può aiutare a ridurre il ciclo di procrastinazione e a intraprendere un percorso di cambiamento salutare in modo positivo.
- Tecniche di gestione dello stress: La respirazione profonda, l’esercizio fisico regolare e la meditazione, possono ridurre l’impulso di procrastinare e migliorare la motivazione a fare scelte alimentari più sane. Ridurre lo stress aiuta anche a ridurre il ricorso al cibo come strumento per gestire le emozioni.
Se non sapete da dove partire, il primo passo è chiedere aiuto a un professionista, che vi aiuti a superare il vostro punto debole, sia esso più legato alle emozioni, allo stress o alla mancanza di organizzazione pratica o di conoscenza su cosa sia effettivamente la miglior scelta alimentare per voi.
La cosa importante è iniziare, perché “A un anno da ora, sarai contento di aver iniziato oggi.” (Karen Lamb)
Immediati saluti
dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte
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