A dimostrarlo è uno studio condotto sui topi che ha scoperto il meccanismo molecolare
Le coccole della mamma riducono lo stress e controllano l’accumulo di grasso corporeo perché aumentano la produzione di una particolare proteina nel cervello, chiamata Npyr1. Lo dimostra uno studio condotto sui topi e nato dalla collaborazione tra l’università di Torino, quella di Parma e il Max Planck Institute di Heidelberg, in Germania. I risultati sono pubblicati sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, Pnas. Grazie a una serie di esperimenti sui topi, i ricercatori hanno verificato che quando la mamma si dimostra particolarmente attenta e affettuosa con i cuccioli, questi crescono privi di ansia e con il giusto peso corporeo perché nel loro cervello (in quella parte che regola emozioni e metabolismo, il cosiddetto ‘sistema limbico’) aumenta l’espressione della proteina Npyr1. Si tratta di un recettore che si attiva grazie al legame con una molecola segnale tra le più abbondanti nel cervello, il neuropeptide Y, e che regola il comportamento emozionale e il metabolismo energetico dell’animale. Quando i cuccioli vengono allevati da una madre poco prodiga di cure e attenzioni, allora la quantità di recettore espresso nel cervello diminuisce, e di conseguenza i topolini crescono ansiosi e più magri della norma. “Questo effetto è del tutto simile a quello che abbiamo nei topi adulti geneticamente modificati in cui abbiamo rimosso completamente il gene che produce il recettore Npyr1”, spiega la coordinatrice dello studio Carola Eva, docente dell’università di Torino che lavora presso l’Istituto di neuroscienze della Fondazione Cavalieri-Ottolenghi (Nico) di Orbassano. “I risultati dimostrano quindi che la produzione della proteina Npyr1 nel sistema limbico è controllata dal comportamento materno”, aggiunge. “Lo studio – conclude la ricercatrice – apre nuove prospettive per comprendere come l’ambiente nel primo periodo di vita condizioni la regolazione del metabolismo energetico e il controllo delle emozioni di un individuo nel corso di tutta la vita”.