Il Consiglio degli stati approva la riforma della legge sull’asilo
Sul progetto di legge proposto dal Consiglio federale, nella Camera alta l’accordo è stato unanime e questo in un momento in cui il numero di profughi è in crescita. Con 34 voti a 3 e 5 astenuti, gli Stati hanno approvato la riforma della legge sull’asilo che prevede di accelerare le procedure di richiedenti l’asilo e di centralizzarle in sei centri nazionali di accoglienza. Gli aspetti del riassetto del settore dell’asilo dovrebbero abbreviare le procedure che durano anni e scoraggiare chi richiede l’asilo senza una fondata motivazione. Per raggiungere l’obiettivo, i richiedenti saranno alloggiati in centri regionali e accompagnati da una consulenza giuridica più ampia e gratuita per tutti. In futuro il 60% delle richieste d’asilo dovrebbe essere trattato e concluso giuridicamente entro 140 giorni. Durante questo periodo gli addetti ai lavori della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), traduttori e rappresentanti giuridici, che saranno coinvolti nelle procedure, saranno sul posto fino all’eventuale allontanamento dei richiedenti dalla Svizzera. Un centro simile e sperimentale, dove si applicano le norme previste dalla futura legge, è in funzione a Zurigo da un anno e con risultati incoraggianti.
Molto discussa la proposta di mettere a disposizione dei richiedenti l’asilo la consulenza giuridica. I partiti borghesi hanno espresso il timore che la consulenza potrebbe innescare una valanga di ricorsi fino alle istanze superiori e fare anche esplodere i costi. “La protezione giuridica è necessaria fin dal primo momento per consentire in una procedura accelerata lo stato di diritto”, ha spiegato la ministra della giustizia Simonetta Sommaruga. Sono timori infondati, perché le esperienze dei test effettuati al centro di Zurigo dimostrano il contrario. La combinazione tra procedura accelerata e protezione giuridica funziona: la quota dei ricorsi è stata inferiore del normale. La proposta del consigliere UDC, Peter Föhn, di cancellare questo punto dal progetto di legge è stata respinta con 32 voti a 9 e un’astensione.
La grande sfida della riforma fortemente voluta dalla Sommaruga sta nella capacità di creare 5000 posti di accoglienza. Attualmente la Confederazione dispone di 1400 posti nei cinque centri di registrazione. Negli altri casi che richiedono ulteriori accertamenti i richiedenti l’asilo devono essere suddivisi, come accade tuttora, tra i cantoni. La riforma dovrebbe generare un risparmio di 170 milioni di franchi rispetto all’attuale sistema, al cospetto degli investimenti per l’allestimento dei centri federali, che sono stimati in 548 milioni, nuovi impieghi inclusi.
Durante il dibattito diversi consiglieri agli Stati hanno sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale, poiché la Svizzera non è in grado si sostenere da sola la problematica della migrazione. Richiesta sostenuta da Sommaruga che ha ricordato lo sforzo della Svizzera ad armonizzare la politica dell’asilo europea. Il dossier sulla nuova legge passerà ora al vaglio del Consiglio nazionale.
Gaetano Scopelliti