La Consigliera nazionale Ada Marra e figlia di emigrati italiani, esce un libro su cosa significa essere svizzeri. Chi lo definisce e perché.
Dopo la campagna vinta sulla naturalizzazione agevolata della tersa generazione in 2017 e l’applicazione dal primo gennaio di quest’anno della nuova legge sulla cittadinanza che inasprisce i criteri per diventare svizzero, la discussione sul “chi è membro della famiglia” continua.
Discussione importante per la nostra comunità e per chi ha passato la maggior parte della sua vita in Svizzera o per chi è nato qua.
Il tema principale di questo libro è: cosa significa essere svizzeri. Chi ne dà la definizione e perché.
In questo libro Marra mette in evidenza che la procedura di naturalizzazione è un atto politico in Svizzera e non amministrativo. Per lei significa che ottenere il passaporto è una “roulette russe” senza uguaglianza poiché dipende in che comune si fa la domanda e quale persona si ha davanti per giudicare.
Dà anche un messaggio forte perché analizza che con i nuovi criteri che escludono chi è o è stato all’aiuto sociale o non sa leggere e scrivere, il Parlamento ha dato un segnale: lo svizzero è per forza ricco e ben formato…Conclude che non sarebbero quindi gli stranieri che il Parlamento non ama, ma i poveri…
Il libro interroga anche l’uso ideologico del sentimento nazionale. Come viene costruito e perché. La Marra osserva che pian piano l’uso del nazionalismo nel nostro paese serve ad escludere un fascia della popolazione. Con delle espressioni che servono a dividere gli svizzeri, par esempio facendo la differenza tra i naturalizzati e i così detti “suisse de souche”, si cerca di imporre nell’immaginario collettivo un solo tipo di svizzero. Quello che sarebbe il vero, gli altri essendo solo dei naturalizzati.
La Marra invece porta al ribalto un altro concetto dell’identità. Secondo lei l’identità è composta di pluri-appartenenze. Non ci sarebbe un solo modo di essere svizzeri. Si può essere svizzeri di nascita o no, di destra o di sinistra, credente o ateo, romando o svizzero tedesco, … Ci sono mille modi diversi di essere svizzeri e ciascuno di loro è legittimo.
Alla fine per lei, quello che unisce le diverse parti del paese sono le sue istituzioni, la democrazia, il “service public”. Il fatto che grazie a quest’ultimo, un contadino da utzwill (san gallo), abbia lo stesso valore di un funzionario dell’ONU a Ginevra.
Un libro che pone tante domande e apre delle discussioni importanti. Ognuno di noi avrà la sua propria esperienza e definizione. Con qualche fatto e analisi, questo libro di 60 pagine e illustrato con talento da Denis Kormann, ci aiuta a sviluppare la riflessione.