Nuove minacce da Pyongyang
Ricorrere all’arma nucleare per “affondare” il Giappone e “ridurre a cenere ed oscurità” gli Stati Uniti, lo annuncia Pyongyang. A lanciarle è il Comitato nordcoreano per la pace Asia-Pacifico, che gestisce le relazioni esterne e l’attività di propaganda del regime e che accusa i due paesi per la risoluzione con cui l’Onu ha approvato nuove sanzioni contro la Corea del nord a seguito del suo ultimo test nucleare. E il Comitato, citato dall’agenzia di stampa nordcoreana KCNA, punta anche allo scioglimento del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ‘strumento del male’, composto da “paesi corrotti dal denaro” che rispondono agli ordini degli Stati Uniti.
“Le 4 isole dell’arcipelago dovrebbero essere mandate a fondo dalla bomba nucleare di Juche. Accanto a noi non deve più esistere il Giappone”, si legge nella dichiarazione in cui si fa riferimento alla dottrina ufficiale cui si ispira il regime nordcoreano, un misto di marxismo e di nazionalismo isolazionista predicato dal padre fondatore della Corea del nord, Kim Il Sung, nonno di Kim Jong Un. “Riduciamo il territorio americano a cenere ed oscurità”, minaccia ancora Pyongyang.
10 anni di sanzioni ONU
Dall’ottobre del 2006, le Nazioni Unite hanno approvato nove risoluzioni con sanzioni contro la Corea del Nord, in risposta ai suoi programmi nucleari e missilistici, l’ultima delle quali quella votata nella notte al Palazzo di Vetro in risposta al test nucleare del 3 settembre, un provvedimento che arriva poco più di un mese dopo il testo varato lo scorso 5 agosto in seguito al lancio, da parte di Pyongyang, di due missili intercontinentali il mese precedente. La risoluzione era considerata come “il pacchetto unico di misure più pesante mai introdotto contro il regime nordcoreano, la risoluzione più stringente contro un Paese nell’arco di una generazione”, come aveva commentato l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley. Il testo approvato all’unanimità introduce misure restrittive con l’obiettivo di tagliare gli introiti delle esportazioni di un terzo, ovvero di un miliardo di dollari. Sono quindi proibite completamente le esportazioni di carbone – che da sole valgono 400 milioni di dollari l’anno – e acciaio, così come quelle di pesce (300 milioni) e piombo. Viene introdotto il tetto di 50mila al numero di lavoratori nordcoreani all’estero, le cui rimesse finiscono quasi interamente nelle casse del governo. Bando alla concessione di visti e congelamento dei beni per altre nove persone, mentre sono congelati i beni di altre quattro società.
Adnkronos
foto: Ansa