Votazioni regionali in Emilia Romagna e Calabria: vincono PD e astensionismo
Le elezioni regionali hanno confermato la preferenza al centrosinistra, mentre fa riflettere l’astensione alle urne, solo 4 cittadini su 10 hanno espresso la loro preferenza. Un’affluenza così scarna che deve portare a chiedersi da cosa dipenda un disinteresse tale. Livelli così bassi non si sono mai visti: in Calabria si sono recati alle urne il 43,8% degli aventi diritto, contro il 59% del 2010; in Emilia Romagna si toccano cifre molto più alte laddove contro il 61% delle precedenti elezioni si sono presentati solo il 37%7 degli elettori. C’è chi addita una tempistica anticipata rispetto alla scadenza naturale dei mandati per lo scioglimento della giunta, c’è chi parla invece di “crisi da rigetto” dovuto al fatto che i due governatori da sostituire erano entrambi coinvolti in vicende giudiziarie, cosa che ha di certo indignato i votanti che in preda ad una “crisi di rigetto dei cittadini che non ha impedito alla sinistra di conquistare il suo primato nelle due regioni, confermandolo in Emilia-Romagna e conquistando purtroppo la Calabria”, spiega il leader del Nuovo centrodestra Angelino Alfano.
Ma al premier poco importa se gli italiani si mostrano quasi indifferenti nel voler esprimere le loro preferenze elettorali, soprattutto di fronte ad un risultato schiacciante per il Pd. Il partito di Renzi si afferma infatti in entrambe le regioni con Stefano Bonaccini che vince in Emilia Romagna con il 49,05% dei voti e Mario Gerardo Oliverio è al 61,53%. “Vittoria netta, bravissimi Bonaccini e Oliverio. Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare. Noi nel frattempo cambiamo l’Italia” cinguetta il premier Matteo Renzi su Twitter. “Il dato dell’astensione è molto alto e deve far riflettere tutti i partiti. Ma i risultati vanno molto bene al Pd, ci siamo ripresi quattro regioni del centrodestra”. Come in una partita di calcio, Renzi guarda al risultato finale e considera che “in Italia negli ultimi otto mesi ci sono state cinque elezioni regionali che il mio partito ha vinto 5 a zero – ha aggiunto Renzi -. Oggi una qualsiasi persona normale dovrebbe essere felice per questo”. E felice è di certo Matteo Salvini che guarda positivo il risultato “storico” per la Lega in Emilia Romagna dove il candidato leghista del centrodestra Alan Fabbri che ha avuto il 29,85%, piazzandosi subito dopo Bonaccini. “Se fossi in Renzi mi preoccuperei perché le promesse iniziano ad avere le gambe molto corte”, commenta il risultato il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini e in merito all’astensionismo: “quando 2 elettori su 3 scelgono di restare a casa è una sconfitta per tutti. Mi insegna che dobbiamo essere sempre più concreti e realistici”.