I gruppi parlamentari di PLR e PPD hanno designato i candidati ufficiali per l’elezione in Consiglio federale il 5 dicembre. Ogni partito presenterà un ticket a due all’Assemblea federale
Ci sono due doppie proposte per eleggere i successori di Schneider-Ammann e Doris Leuthard in carica fino al 31 dicembre. L’esito delle candidature non ha portato sorprese nel PLR. Alla nomina della forte e scontata candidatura della presidente del Consiglio degli Stati, Karin Keller-Sutter, 56enne di San Gallo, è stato affiancato il 54enne Hans Wicki, che ha fatto parte del governo di Nidvaldo per sei anni prima di essere eletto al Consiglio degli Stati nel 2015. Wicki ha battuto davanti al gruppo parlamentare PLR, Christian Amsler, presiedente del governo di Sciaffusa, politico di esperienza, ma con poche relazioni e conoscenze nella Berna federale. La grande favorita resta Keller Sutter che ritenta per la seconda volta l’elezione a Consigliera federale. Il PPD invece ha optato per le donne è ha deciso per la 56enne consigliera nazionale vallesana Viola Amherd e, un po’ a sorpresa, per la 52enne consigliera di Stato urana Heidi Z’graggen, unica candidata del PPD senza una rete di appoggi a Palazzo federale. Entrambe le candidate rappresenteranno due cantoni di montagna, dopo avere superato la concorrenza del consigliere agli Stati zughese Peter Hegglin e della consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneiter, del cantone di Basilea Campagna.
L’esponente dell’ala liberale del PLR, Keller-Sutter, è la chiara favorita alla successione di Schneider-Ammann. Il gruppo parlamentare la ha votata quasi all’unanimità (38 a 3 voti), ma ha evitato il rischio di presentare solo la sangallese alle elezioni. Sarà il collega Wicki ha presentarsi insieme a Keller-Sutter il 5 dicembre, entrambi con il forte sostegno del partito. Nei contenuti politici le differente tar i due sono minimi Entrambi una determinata politica di destra economica-liberale, vengono da una regione che non è rappresentata in governo e hanno una lunga esperienza in un esecutivo. Keller-Sutter di distingue però per eloquenza, preparazione e per abilità con i media. Inoltre, parla perfettamente inglese e francese, con sprazzi di buon italiano. La “lady di ferro della Svizzera orientale” come viene sopranominata la presidente del Consiglio degli stati nel periodo direttrice della giustizia del governo sangallese si é fatta conoscere a livello nazionale per la sua politica intransigente in materia di stranieri e di hooligan, anche se lei non ne parla volentieri, respingendo l’etichetta. Al Consiglio degli stati in alcuni dossier importanti (riforma fiscale e immigrazione di massa) ha impresso le sue competenze politiche, senza timori nel contatto con gli avversari politici. Wicki è costretto a rincorrere, ma ha dichiarato di non rinunciare alla sue ambizioni, sostenuto da una forte fiducia in sé di essere la valida alternativa a Keller-Sutter, anche se la sangallese ha più peso nelle attività politiche e ha il vantaggio di essere donna: 30 anni fa l’ultima eletta del PLR. Durante l’udienza Wicki non è apparso abile a rispondere alle domande ed è stato criticato per le sue scarse conoscenze del francese, che lui ribadisce di non gradire. Il nidvaldano ha politicamente una solida esperienza nell’economia, costellata da un conflitto d’interesse nel 2015 e gli viene riconosciuta la competenza dei dossier, ma nei tre anni a Berna non ha lasciato segni particolari. Tuttavia, nessuno dubita che Wicki avrà al massimo possibilità di outsider contro la forte concorrenza della collega.
La sfida al seggio PPD resta aperta e si sarà tra affidabilità e notorietà. Amherd è indicata come la favorita. La consigliera vallesana (eletta nel 2015) ha ricoperto per 12 anni la carica di sindaca di Briga (esperienza di esecutivo) ed è conosciuta ed apprezzata a Berna per la sua competenza politica e le sue capacità di ideare compromessi al di fuori del PPD. Il suo punto debole potrebbe essere la sua politica di sinistra al Nazionale, nel quale PLR e UDC hanno 120 seggi. Un aspetto di partenza non ottimale. La sua concorrente Z’graggen non può invece contare su una rete di appoggi a Berna, ma questo aspetto non le ha impedito la nomina, a prova che non è un ostacolo insuperabile sulla via per entrare in Consiglio federale. Z’graggen ha esperienze politiche solo a livello cantonale, è consigliera di Stato dal 2004 del canton URI e per due anni ha ricoperto la carica di presidente del governo. Il suo profilo politico si avvicina più a Peter Hegglin che ha superato a sorpresa nella seconda votazione. Z’graggen vuole sfruttare il tempo fino alle elezioni per “aumentare il suo grado di notorietà”. Durante la candidatura l’urana si è profilata strategicamente con posizioni di destra, che potrebbero portarle il sostegno del gruppo parlamentare più grande sotto la cupola di Palazzo federale, quello dell’UDC. Probabilmente l’Assemblea federale non correrà rischi è punterà sull’affidabilità di Amherd.
La prossima tappa saranno le audizioni davanti agli altri gruppi parlamentari che verificheranno le attitudini dei candidati. Di regola si terranno il primo e il secondo martedì della sessione invernale, che inizierà il 26 novembre. Lo svolgimento dell’elezione da parte delle camere riunite prevede prima l’elezione per il seggio del PPD e quello del PLR. Questo scenario potrebbe aumentare le chance dell’unico uomo candidato, Wicki, dopo l’elezione di una donna. Ma la possibilità che dal 2019 siederanno tre donne nel Consiglio federale sono aumentate visti i criteri delle quattro candidature e i pronostici.
Gaetano Scopelliti