“Inaccettabile e minacciosa aggressione verbale ai dirigenti Mef”
Non è un segreto che il reddito di cittadinanza rappresenti uno dei punti più importanti per il M5s, se non il più importante in assoluto. Intanto per la credibilità del MoVimento, credibilità che da parte degli elettori che negli ultimi tempi comincia fortemente a vacillare, è bene che il MoVimento si attivi per il Reddito di cittadinanza, perché adesso hanno tutti gli occhi puntati al momento in cui gli italiani potranno ricevere il tanto chiacchierato sussidio. Il problema è però trovare i soldi e ultimamente sta succedendo di tutto attorno il Reddito di cittadinanza. L’ultima riguarda la telefonata trapelata di Rocco Casalino, il portavoce del Premier, mentre, parlando ad un giornalista, si lascia scappare un’affermazione infelice: “Sarà una cosa ai coltelli”, promette nella registrazione della telefonata, e se “dovesse venir fuori che all’ultimo ci dicono ‘i soldi non li abbiamo trovati’, nel 2019 ci concentreremo a far fuori tutti questi pezzi di m…. del Mef”.
Tralasciando il fatto che la registrazione della telefonata potrebbe essere stata appositamente diffusa per mettere in chiaro che il MoVimento ha intenzione di fare, ma è ostacolato, la registrazione mette in evidenza una grande verità: si fa fatica a trovare i soldi per il reddito di cittadinanza. Ma per adesso sono tutti interessati a discutere sul comportamento minaccioso del pentastellato Casalino, come se fosse una novità l’arroganza e il fare minaccioso dei grillini, anche prima di essere eletti. Ma Casalino “stava cercando di far capire ai giornalisti che il problema per il Movimento non era Tria come scrivevano alcuni giornali da giorni, ma gli uomini messi al Mef anni prima dal Partito democratico e da Forza Italia. E che credono di poter impedire il cambiamento”, spiegano dal MoVimento. Per il MoVimento, infatti, aleggia la convinzione che qualcuno remi conto i pentastellati e il governo: “siamo assolutamente convinti (ed è sotto gli occhi di tutti) che nei ministeri c’è chi ci rema pesantemente contro, uomini del Pd e di Berlusconi messi nei vari ingranaggi per contrastare il cambiamento, in particolare il reddito di cittadinanza che disintegrerà una volta per tutte il voto di scambio. La spalla di questi uomini del sistema sono i giornali del sistema. Difendono tutti gli stessi interessi: i loro. Il MoVimento 5 Stelle difende quelli dei cittadini”.
Tornando alla minaccia di Casallino, davvero potrebbe ‘cacciare’ i tecnici del Mef? È il collega Giorgetti a chiarire il dubbio: “Dipende se il portavoce del premier ha il potere di cacciare i tecnici, non credo lo abbia… e poi basta non avere il portavoce come non ce l’ho io”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, in una dichiarazione trasmessa da Rainews 24, risponde ai giornalisti che gli chiedono di commentare le affermazioni di Casalino. L’opposizione però è vigile e non vuol lasciar passare una frase del genere come se non fosse grave. Per Forza Italia, “le minacce di Casalino” sono “un fatto politicamente gravissimo” con un’eventuale “rilevanza penale”, “dimostrano una concezione violenta del potere”, sono in definitiva “parole da sicario”, che meriterebbero “dimissioni immediate” o, perlomeno, “scuse formali”. “Inaccettabile e minacciosa aggressione verbale ai dirigenti Mef” è invece la presa di posizione di Leu, a cui si aggiungono anche le parole di condanna di Cisl Fp per la quale “l’attacco ai dirigenti e ai tecnici del Ministero dell’Economia è davvero grave e alimenta un pregiudizio contro chi sta svolgendo semplicemente il proprio lavoro”. Anche il Pd non ha perso l’occasione ed ha subito commentato le parole di Casalino come assolutamente “inaudite” e di “assoluta gravità politica”, che meriterebbero l’immediata “cacciata” del portavoce, definito “picchiatore che minaccia giornalisti e funzionari dello Stato”.
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