Un insetto può aiutarci a contenere gli stati allergici
È arrivata la primavera e con essa tutti i fastidi che ne comporta. Per quanto bella possa essere la stagione che apre le porte all’estate, con i fiori sbocciati, gli alberi colorati dai germogli verdi e l’aria frizzante riscaldata dai primi raggi di sole. Peccato che i malesseri di stagione sono dietro l’angolo e, chi ci soffre lo sa bene, l’allergia può essere anche invalidante. Uno starnuto, gli occhi gonfi, difficoltà a respirare, sono questi i sintomi che preannunciano il periodo difficile delle allergie. Sempre più persone soffrono di allergia, alcuni dati sostengono che nel 2020 metà della popolazione avrà avuto almeno una manifestazione allergica, 200 milioni di persone soffrono ogni giorno per malattie allergiche, 235 milioni di cittadini nel mondo soffrono di asma. Allora l’allergia prende sempre più i connotati di una vera e propria epidemia del nuovo millennio e il guaio è che si può presentare a qualsiasi età. In Svizzera, dal 15 al 20% della popolazione è allergico ai pollini. Nella fascia dei giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, questa percentuale supera il 20%.
Come gran parte delle volte, anche in questo caso svolge un ruolo fondamentale la prevenzione, se si riuscisse ad intercettare in tempo le persone affette da queste problematiche, il paziente rinitico verrebbe curato subito e si eviterebbe di farlo arrivare in ambulatorio in fase critica. Dipende la gravità delle allergie, si possono limitare i sintomi a starnuti, occhi che lacrimano, naso che cola, prurito al naso e occhi. Se pur fastidiosissimi, nessuno lo mette in dubbio, sono i meno gravi e possono anche essere tollerati. Il problema diventa più pesante quando si tratta di allergie difficili da gestire a causa di sintomi davvero gravi quali asma, congiuntiviti o fastidiose dermatiti che rendono la vita difficile. A parte le cure mediche che in certi casi sono essenziali e non devono mai mancare, esistono alcuni rimedi naturali che possono aiutare molto e in alcuni casi riescono ad alleviare sintomi e disturbi.
Intanto è importante per i soggetti allergici stare attenti all’alimentazione e quando il caso lo richiede eliminare i cibi sospetti. Se si è allergico alle Betulacee bisogna evitare di mangiare mele, banane, finocchi, prugne, carote, mandorle, sedano, nespole, pere, nocciole, patate, pesche, lamponi, prezzemolo, albicocche, noci, fragole, ciliegie e kiwi. Chi invece soffre della fioritura delle Graminacee dovrebbe eliminare dalla dieta meloni, angurie, pomodoro, kiwi, pesche, albicocche, ciliegie, prugne, mandorle, agrumi. Se sono invece le Paritarie a causare problemi, i cibi proibiti sono i piselli, melone, basilico, ciliegia, ortica. Chi invece è allergico alle Composite i cibi da evitare sono sedano, melone, anguria, mela, banana, zucca, camomilla, cicoria, tarassaco, castagna, prezzemolo, finocchio, olio di girasole, margarina, miele.
Ma una delle novità più recenti viene dagli esperti del servizio di allergologia dell’Irccs Fondazione Maugeri di Pavia che indicano in un insetto uno dei fattori naturali più importanti per contrastare l’allergia. L’insetto incriminato è il coleottero Ophraella communa che solitamente è diffuso dove cresce l’ambrosia, pianta di cui il coleottero è ghiotto. Il coleottero è utile ai soggetti allergici perché stato verificato che maggiore è la presenza dell’insetto, minore è il polline nell’aria. “È un interessante strumento di diserbo selettivo naturale che ha contribuito a diminuire gli accessi per allergie da ambrosia in Lombardia, dove la Regione ha introdotto questi insetti per estirpare la pianta prima che fiorisca” precisa Carlo Biale, allergologo alla Fondazione Maugeri e responsabile della stazione di monitoraggio aerobiologico. Ricordiamo che i pollini di ambrosia possono scatenare gravi reazioni allergiche come l’asma per questo motivo la diffusione dell’ambrosia in Svizzera è stata arrestata per tempo grazie all’emissione di un obbligo di segnalazione e di disinfestazione. Si possono trovare informazioni dettagliate sulla diffusione dei pollini in Svizzera al sito www.pollinieallergie.ch. I dati europei sulle concentrazioni polliniche vengono pubblicate in diverse lingue al sito www.polleninfo.org.
Il consiglio:
Nei periodi di maggiore diffusione dei pollini arieggiare il meno possibile le stanze dei soggetti a rischio. Tenete in considerazione che il mattino presto le concentrazioni polliniche sono generalmente deboli. Questo è il momento migliore per uscire all’esterno e per arieggiare la casa.