Pesante vittoria esterna del Napoli sulla Roma, derby all’Inter, ora seconda e crisi Milan, la Juventus ancora sconfitta dalla Lazio, Bologna e Sampdoria in zona Europa League
La 9° giornata, caratterizzata dalle sfide al vertice, ha trovato la sua protagonista in campionato. Il Napoli incomincia a prenderci gusto e conquista un’altra vittoria all’Olimpico, di misura contro la Roma. Sono tre punti che mandano in fuga il Napoli, arrivati grazie anche alla disponibilità al sacrificio, all’attenzione tattica e a una mentalità vincente finalmente acquisita dalla squadra di Sarri. Spiacente per il tecnico che cerca di mantenere un basso profilo, ma il suo Napoli è diventato il favorito per lo scudetto e Sarri ora non può più nascondersi. Il Napoli ha vinto la gara grazie al suo possesso palla, che mette sempre in difficoltà le difese, ma anche al pragmatismo del primo tempo, a una gestione senza patemi del gol di Insigne (100° in carriera) nella ripresa e a un pizzico di fortuna (essenziale per i grandi traguardi) nel finale di gara, quando la Roma ha tentato con la disperazione, più che con il gioco, di pareggiare. Oltre a un atteggiamento passivo all’inizio, la Roma ha pagato lo scarso cinismo sotto porta e dopo la seconda sconfitta interna contro una diretta concorrente, è ridimensionata nella lotta scudetto. La squadra di Di Francesco non ha ancora l’assetto giusto e in più non è costante come la scorsa stagione. In otto gare tutte vinte, il Napoli ha fatto capire che al momento è nettamente superiore a tutte sotto tutti i punti di vista, dalla tattica, al gioco, alla forma fisica e alla solidità in tutti i reparti, equilibratissimi tra di loro. Le due gare di Roma sottolineano che il Napoli ha compiuto quel salto di qualità per essere una grande squadra, che i meccanismi insegnati da Sarri funzionano alla perfezione e che è arrivato il momento di credere allo scudetto.
La Lazio si ripete dopo la vittoria nella Supercoppa Italiana e batte nuovamente la Juventus in campionato. All’Allianz Stadium protagonisti Immobile con una doppietta e Strakosha che para un rigore a Dybala al 96’. La vittoria della squadra di Inzaghi interrompe la lunga imbattibilità casalinga della Juventus (41 partite) e aggancia i bianconeri in classifica a 19 punti. La Lazio, costruita con intelligenza da Lotito e Tare, con la prestigiosa vittoria di Torino ha finalmente superato l’esame di maturità e ora non dovrà mettere limiti ai suoi obiettivi, anche il sogno scudetto. Perché la Lazio non ha vinto casualmente, contro una Juventus brava solo per mezz’ora, ma ha interpretato la gara con intelligenza, soffrendo nei momenti difficili e colpendo con cinismo quando la Juventus si è smarrita nei primi otto minuti della ripresa. Da alcune gare non è la vera Juventus e anche se è presto per parlare di crisi, Allegri non può nascondere alcuni problemi, iniziando da alcune sue scelte non proprio giuste, con Alex Sandro e Dybala in panchina. La difesa è instabile e l’assenza di Bonucci si fa sentire. L’inserimento dei nuovi ancora non soddisfa. Gli assi argentini stentano. Dybala sta implodendo dopo un ottimo avvio (due rigori decisivi sbagliati) e Higuain, che aveva illuso di essersi sbloccato, stenta sotto porta. E poi sono inquietanti i cali di concentrazione che sono costati molti punti: lo scorso anno sarebbe stato quasi impossibile recuperare contro la Juventus. I campioni d’Italia sono chiamati a voltare pagina in Champions League contro lo Sporting Lisbona.
Sorprende l’Inter sola al secondo posto e candidata ad anti-Napoli e in piena lotta per lo scudetto dopo la vittoria sul Milan in un derby bello ed emozionante, almeno nella ripresa. Il pari sarebbe stato il risultato più giusto. All’Inter il momento è roseo e nemmeno Spalletti si aspettava di sconvolgere il campionato dopo otto giornate. Sabato prossimo l’Inter sarà al San Paolo contro il Napoli in una sfida scudetto, che il tecnico minimizza. Ma la sua squadra, anche se non eccelle nel gioco, è un collettivo coeso e molto pragmatico, con quattro giocatori che possono fare la differenza. Icardi con la tripletta ha dimostrato tutte le qualità che contraddistinguono un attaccante di razza, Handanovic è stato decisivo in almeno quattro interventi, Perisic è un centrocampista tutto campo e decisivo nelle manovre d’attacco, Candreva è un esterno affidabile. Se si può indicare un punto negativo all’Inter è la difesa con Nagatomo, D’Ambrosio e Miranda che non hanno dato la necessaria solidità quando il Milan ha dominato. Questo non è bastato però alla squadra di Montella che incassa la quarta sconfitta stagionale. Sarebbe stata una vittoria preziosa per l’autostima e la classifica, ma i problemi restano. Il primo tempo del Milan è stato imbarazzante, a livello zero. Il 3-5-2 non dà garanzie: Bonucci ancora non ha trovato la posizione e persevera in errori determinanti sui gol di Icardi. Il centrocampo non ha idee per una manovra d’attacco efficace: Kessiè un fantasma, Biglia è insufficiente come regista e perde tanti palloni. Passi avanti invece sul carattere. Ottima la reazione nella ripresa con le correzioni tattiche di Montella. Il Milan ha dimostrato di avere le qualità per competere, creando 7 palle gol, recuperando due volte lo svantaggio, per poi renderlo vano per l’ingenuità di Rodriguez al 94’ con il fallo da rigore. Il Milan deve ripartire dal secondo tempo. La società ha rinnovato la fiducia a Montella, che però non potrà più permettersi scivoloni. Il posto per la qualificazione alla Champions League è già a sette punti e il 9° posto in classifica mette molta apprensione al gruppo Montella: ci vuole tempo per il progetto del Milan cinese, ma urgono anche i risultati.
Dietro alle squadre di vertice in zona Europa League ci sono Bologna e Sampdoria, che ha una partita da recuperare. Il Bologna di Donadoni continua a vincere convincendo. Dopo le due vittorie esterne, contro la Spal arriva la terza consecutiva che fa salire a 14 punti il Bologna. Il collaudato 4-3-3 di Donadoni mette per tutta la gara alle corde la Spal, troppo remissiva e meno determinata del solito. L’Europa League può essere un obiettivo del Bologna, mentre per la Spal è svanita la magia di inizio campionato e i 5 punti in classifica la lasciano in zona retrocessione. Bellissima gara dai due volti tra la Sampdoria e l’Atalanta, con il lieto fine per i liguri che riscattano la figuraccia di Udine. I bergamaschi dominano il primo tempo chiuso in vantaggio, ma spariscono nella ripresa anche per i meriti della Sampdoria, rivoluzionata con mosse azzeccate nell’intervallo dal suo tecnico Giampaolo. I cambi fondamentali permettono alla Sampdoria di capovolgere il risultato e di tenere così vivo il sogno europeo. L’Atalanta a nove punti perde contatto, ma la prestazione del primo tempo fa ben sperare. La Fiorentina riparte dopo la sconfitta con il Chievo, battendo l’Udinese, lontana parente della squadra che ha battuto la Sampdoria. Due gol dell’ex Thereau bastano per una vittoria che fa tornare un po’ di sereno intorno a Pioli, che però ha dovuto soffrire nell’ultimo quarto d’ora dopo il gol di Samir. Un’impostazione tattica tutta in difesa salva il risultato. In coda alla classifica il Genoa si rialza e a Cagliari arriva la prima vittoria esterna che muove la classifica e salva il tecnico Juric. Precipita invece il Cagliari, terza sconfitta interna e quarta consecutiva, al quale non basta l’orgoglio e Pavoletti per recuperare il risultato. Ora è crisi nera; i tifosi fischiano giustamente per una prestazione opaca e Rastelli rischia la panchina. Il Crotone non è riuscito a coronare una bella prestazione con la vittoria, concedendo all’ultimo minuto il pari al Torino. Il punto non maschera i difetti della squadra di Mihajlovic e non solo per l’assenza di Belotti e di altri giocatori importanti. Il problema acuto riguarda la difesa che ha incassato dodici gol nelle ultime cinque gare, non proprio la solidità necessaria per arrivare in Europa League e un gioco spesso imballato e prevedibile. Per i calabresi è il terzo risultato utile consecutivo, ma che occasione sprecata per conquistare due punti preziosissimi nella rincorsa alla salvezza.
G.S.
foto: Ansa