Il dottor Fabio Martinelli, ricercatore presso l’Istituto di Informatica e Telematica (IIT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sede di Pisa, annuncia una “rivoluzione” tecnologica
Fra non molto non andremo più al bancomat, non ci sarà più bisogno della carta di credito per fare degli acquisti. Basta usare il telefonino, ovviamente non quelli antiquati, ma quelli di ultima generazione, già in uso, sui quali è possibile fare alcuni piccole modifiche, tra l’altro già predisposte. A dire queste cose è il dottor Fabio Martinelli, ricercatore presso l’Istituto di Informatica e Telematica (IIT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sede di Pisa.
Ecco come il dottor Martinelli spiega in che consiste il funzionamento e quali vantaggi se ne potranno trarre: “E’ possibile trasformare il nostro cellulare in bancomat grazie ad una tecnologia chiamata NFC, una sigla che sta per “Near Field Communication e che significa “comunicazione in prossimità”. Tale tecnologia crea un ponte di comunicazione tra due dispositivi elettronici a una distanza tra i cinque e venticinque centimetri, senza un cavo di collegamento. Il segreto sta in un chip, una sorta di minuscolo computer, integrato nella scheda Sim del telefonino. Anche l’apparecchiatura che deve autorizzare l’erogazione dei soldi o il pagamento sarà dotata di un sensore simile, abilitato solo alla trasmissione di informazioni bancarie. In questo modo il telefonino che abbiamo in mano potrà dialogare, per così dire, con lo sportello bancomat o con gli strumenti che servono per pagare e potremo quindi autorizzare il prelievo o il pagamento senza usare la tessera. Con vari vantaggi”.
Il primo dei quali riguarda il tempo impiegato per eseguire ogni operazione e la sua sicurezza. Per un prelievo è stato calcolato che ci vogliono una decina di secondi al posto di un minuto che l’operazione richiede attualmente. Il secondo, poi, riguarda lo sportello che deve leggere i dati inseriti sulla tessera per autorizzare pagamenti e prelievi e procedere poi alla restituzione della tessera. Con il telefonino, queste operazioni si fanno a velocità straordinarie.
Ma c’è anche un problema di sicurezza, nel senso che il pagamento tramite telefonino evita che la carta sia clonata. Infatti, si sa che è fortissimo il rischio che la carta sia clonata. “Oggi”, dice il dottor Martinelli, “il rischio che truffatori e malviventi riescano a riprodurre la tessera magnetica, traendo le informazioni necessarie alla falsificazione proprio nel momento in cui si introduce la tessera all’interno dello sportello bancomat. I truffatori sfruttano sistemi che, come vampiri, succhiano le informazioni elettroniche contenute nella tessera e poi le riutilizzano illegalmente. Invece, con il nuovo sistema con il telefonino, venendo meno il passaggio all’interno della macchina, si avrà, appunto, un passaggio in meno e quindi sarà tutto più sicuro”.
Il nuovo sistema va bene per i piccoli acquisti, perciò potremo pagare il pane, il latte, il giornale o i parcheggi avvicinando il telefonino ai sensori a disposizione dei negozianti. Per le spese più alte è previsto che si debba digitare il codice pin, esattamente come facciamo adesso con il bancomat. Ma questo si potrà fare comodamente sulla tastiera del telefonino e non sull’apparecchiatura del negoziante. Il che permette una maggiore discrezione.
Quali sono, dunque, i telefonini con cui si possono compiere queste operazioni? I telefonini già in vendita sono dotati della tecnologia NFC necessaria per queste operazioni. Dunque, nessun problema per chi ha appena acquistato un telefonino o sta per farlo: sono già predisposti e pronti, naturalmente dopo che negli sportelli bancari e nei negozi il sistema sarà stato introdotto. Se i telefonini sono stati acquistati prima del 2011, bisognerà fare una verifica. In ogni caso, la “rivoluzione” non sarà drastica. Le vecchie tessere bancarie e le carte di credito tradizionali non andranno in soffitta, ci sarà una periodo più o meno lungo di transizione, esattamente come è avvenuto per i grandi e piccoli cambiamenti finora fatti.
Quando avverrà, presumibilmente, il passaggio? Lasciamo le conclusioni al dottor Fabio Martinelli: “Negli Usa già alcune banche stanno cambiando i loro sportelli per renderli compatibili con questa nuova tecnologia. E questo accade anche per le apparecchiature in grado di consentirci i pagamenti. Questa rivoluzione sarà comunque lenta e progressiva. I sistemi adottati saranno semplici di usare: basterà avvicinare il cellulare al sensore per completare l’operazione desiderata”.
Insomma, lo potranno fare tutti, anche coloro che di informatica non sono affatto esperti.