Molti mi hanno scritto, preoccupati di “uscire dalla quarantena rotolando”. Qualche piccolo consiglio per alleggerire un poco questa inimmaginabile situazione.
È molto difficile scrivere qualcosa di lieto, nella situazione in cui ci troviamo. Il senso di irrealtà pervade le mie (come le vostre) giornate. Nelle poche occasioni in cui sono costretta ad uscire, vengo travolta da una parte dalla tristezza trasmessa dalle saracinesche dei negozi abbassate e dalle sedie impilate sui tavoli dei ristoranti chiusi; dall’altra dalla rabbia nel vedere il comportamento irresponsabile di troppi.
In questo clima, è facilissimo cercare conforto nel cibo e lasciarsi prendere dal torpore, anche perché è difficilissimo costruire una nuova routine, dopo che quella a cui eravamo abituati è stata violentemente abbattuta dai fatti che tutti conosciamo.
Quello che è facilissimo, però, molto spesso nasconde una fregatura; in questo caso, la fregatura sarebbe che, buttandoci sul “comfort food” e sul divano sette giorni su sette, potremmo non solo non entrare più nei pantaloni (che sarebbe il minore dei problemi), ma indebolire il nostro organismo, rendendolo più fragile e vulnerabile.
Quindi, se da una parte è fondamentale seguire responsabilmente le indicazioni che ogni giorno ci vengono ripetute (non uscire se non strettamente necessario, tenere la distanza sociale, mantenere igiene delle mani e respiratoria), in modo da garantire un’efficace prevenzione dal contagio – tanto più efficace quanto più persone si attengono alle regole – dall’altra è anche importante un altro aspetto: quello della promozione della salute.
Se la prevenzione si basa sulla cosiddetta patogenesi, ossia l’insieme dei processi che portano all’insorgere della malattia, la promozione salute si basa invece sulla salutogenesi, ossia quell’insieme di elementi che ci permettono di avere un miglior controllo sul nostro stato stato di salute. In pratica, si tratta di tutti quei fattori che ci rendono più forti.
Su alcuni di questi fattori non abbiamo controllo (es. il sesso, l’età, il clima, il sistema sanitario, ecc.), ma su molti altri invece sì.
Tra questi ultimi, il più importante è (chevvelodicoaffare) lo stile di vita: orari regolari, nutrizione sana, movimento, consumo moderato di alcol, astensione dal fumo.
Per esempio, chi ci dice che non dobbiamo più mettere la sveglia? Possiamo impostarla un’ora dopo il consueto, ma sempre allo stesso orario. Oppure: perché preparare solo torte, per intrattenere i bambini? Si possono inventare insieme insalate colorate con verdure e frutta, o preparare il pane (integrale) in casa. E lo sport? Vi svelo un segreto: da due anni la mia palestra è un rettangolo di pavimento del mio soggiorno. Economico, non serve parcheggio e posso fare sia esercizi aerobici che di potenziamento ogni volta che voglio.
Dato che sono già a fine articolo, ma di cose da dire ed esperienze da condividere ce ne sarebbero tante, mi piacerebbe realizzare per tutti gli interessati un webinar, gratuito, durante il quale approfondire il tema.
Se siete interessati, scrivetemi alla mail qui sotto o contattate la redazione de lapagina.ch
Un abbraccio virtuale a tutti
dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte
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