Ci sono sfide enormi da affrontare
Angela Merkel ha avviato lo scorso mercoledì ufficialmente il suo quarto mandato da cancelliera tedesca
dopo sei mesi di impasse e confusione politica e con davanti sfide enormi da affrontare, dal contenimento dell’ondata populista al rilancio Ue. Difficoltà passate e prevedibilmente future, sottolineate dallo stesso risultato della votazione a scrutinio segreto che le ha assegnato una stretta maggioranza di 364 seggi al Bundestag, la camera bassa del parlamento tedesco: ovvero una maggioranza di soli nove deputati, a fronte dei 399 eletti che fanno capo alla Grande Coalizione tra i conservatori della Cdu, gli affiliati bavaresi della Csu e i socialdemocratici della Spd. In sostanza, 35 dei deputati dei partiti governativi hanno bocciato la nascita del nuovo esecutivo a guida Merkel.
“Ci sono stati più ‘contro’ di quanto mi aspettassi”, ha riconosciuto la presidente designata del partito socialdemocratico, la 47enne Andrea Nahles. “Avrei auspicato un risultato diverso”, ha detto a sua volta il leader della Unione giovanile (JU) della Cdu, Paul Ziemiak.
Camicia bianca, pantaloni neri e collana con i colori della bandiera tedesca – nero, rosso e oro – ha comunque distribuito ampi sorrisi alla platea dei deputati, sotto gli occhi del marito e della madre di 89 anni.
Il voto dello scorso mercoledì segna la fine della più lunga fase negoziale alla ricerca di un governo nella storia della Germania del dopoguerra. Questo, dopo le legislative di settembre che hanno lasciato il Paese senza una chiara maggioranza e con un’estrema destra in grande ascesa. E con la nuova Grande Coalizione faticosamente ritrovata, per la prima volta viene posta seriamente la questione della successione: parte dei conservatori hanno criticato Merkel per le concessioni fatte al centro-sinistra, in particolare per l’assegnazione all’Spd del ministero delle Finanze, che è guidato da Olaf Scholz. “La cancelliera è stata spesso data per finita negli ultimi mesi, molti nel suo partito sono stati indotti a riflettere sul dopo-Merkel”, ricorda la politologa Marianne Kneuer.
Merkel riprende in mano un Paese dove gli equilibri politici devono fare i conti con l’ascesa dell’estrema destra, che ha portato Alternativa per la Germania (AdD) a essere la prima forza di opposizione. Questo movimento ha capitalizzato in particolare sulla delusione di parte dell’elettorato suscitata dal ‘centrismo’ della cancelliera e contrari alla decisione nel 2015 di accogliere centinaia di migliaia di richiedenti asilo.
Un esponente dell’Afd, Leif-Erik Holm, si è compiaciuto su Twitter per la nascita senza entusiasmo del nuovo governo: “La grande coalizione e Merkel si avviano senza alcuna voglia in quello che speriamo sia il loro ultimo mandato”, ha scritto su Twitter.
Askanews