L’Italia alla guida dell’International Holocaust Remembrance Alliance
L’Italia subentrerà alla Svizzera nella presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) il prossimo marzo. Quello che sta volgendo al termine per la Svizzera è stato un anno impegnativo in cui ha organizzato due assemblee plenarie dell’IHRA, la prima a Ginevra (26–29 giugno) e la seconda a Berna (27–30 novembre).
A novembre l’Alta scuola pedagogica di Berna ha ospitato una conferenza sui massacri perpetrati dal regime nazista ai danni delle persone disabili e all’inizio del 2018 la Svizzera concluderà la presidenza con ancora giornate internazionali dedicate al tema dell’Olocausto affrontato dalla prospettiva dell’insegnamento e dell’apprendimento. Inoltre sono previsti diversi progetti e pubblicazioni di testimonianze e perfino il lancio di un’applicazione «Fliehen vor dem Holocaust» ricco di numerosi contributi multimediali.
Dal marzo 2018 la presidenza toccherà all’Italia e all’ambasciatore Sandro De Bernardin. Sarà la seconda volta che l’Italia guiderà gli altri 30 Paesi membri dell’IHRA nell’importante impegno di rafforzare e far progredire la conoscenza della Shoah attraverso l’educazione, la commemorazione e la ricerca. La prima volta era il 1999, ma quest’anno sarà particolare perché la presidenza italiana all’IHRA coinciderà infatti con l’80 anniversario dell’emanazione delle infami leggi razziste del 1938. Un dato temporale che conferirà un’ulteriore importanza all’impegno italiano sul fronte della Memoria e della lotta contro negazionismo, antisemitismo e intolleranza: sarà un’opportunità per sviluppare sul piano internazionale delle riflessioni che l’anniversario susciterà a livello nazionale. È De Bernardin ad esporre le finalità di questo gravoso impegno: “Innanzitutto l’impulso all’educazione e alla ricerca storica, così come una particolare attenzione alla conservazione dei siti della Memoria.
È importante sottolineare chi ha la responsabilità di nominare la delegazione italiana, una indicazione preziosa su quali siano i nostri interessi e i nostri obiettivi primari. Non si tratta di una scelta uniforme fra tutti i paesi membri, ma che l’istituzione governativa responsabile di definire componenti e obiettivi nazionali sia il Miur indica una volontà consapevole e ben precisa di porre l’accento sull’educazione”.
foto: holocaustremembrance.com