La vigilia pre Mondiale è stata poco entusiasmante, nel rispetto della storia, per l’Italia di Cesare Prandelli. Gli azzurri hanno giocato male nelle due amichevoli contro Irlanda e Lussemburgo, lasciando il ct con il rebus su quale modulo di gioco puntare. Sono stati anche giorni tormentati per l’infortunio a Montolivo, il centrocampista più ecclettico e per la scelta di escludere Giuseppe Rossi, con conseguente, immancabile polemica. Ingiusta in questo caso l’accusa a Prandelli, che a malincuore ha dovuto rinunciare a un attaccante di valore, ma che è reduce da due gravi infortuni. Forse Prandelli avrà sbagliato, anche se non si avrà mai la controprova, ma da quando ha preso la Nazionale umiliata in Sudafrica ha dimostrato grandi qualità nel gestire il gruppo.
Il 6 giugno, con lo sbarco a Rio de Janeiro, per l’Italia è iniziata ufficialmente l’avventura mondiale, con tanti dubbi e la consapevolezza di non essere tra le favorite alla vittoria finale. Il Mondiale, certo, è un’altra storia, ma nel ritiro del Portobello Resort a Mangaratiba, sospeso nel silenzio tra mare e monti, la delegazione azzurra si porta con sé uno scetticismo, che l’inossidabile ottimismo italiano prova a celare. L’Italia è abituata a partire tra mille difficolta e pochi trionfalismi, ma le sensazioni non sono buone. Cesare Prandelli, nella prima conferenza stampa in Brasile, si affida alla famosa facoltà degli italiani “di fare squadra nei momenti di difficoltà”. Gli sarà certo d’aiuto, ma fino all’esordio con l’Inghilterra, il ct dovrà trovare la formula giusta e plasmare l’Italia per il debutto, assolutamente da non sbagliare.
La Nazionale negli ultimi mesi non ha convinto e l’apprensione che attornia staff e giocatori è condivisibile: da sette partite gli azzurri non vincono. Nell’ultima gara a Perugia l’Italia chiude la preparazione con una figuraccia contro il Lussemburgo. Il dato confortante di questa gara viene dal centrocampo, che ruota intorno a De Rossi arretrato con Pirlo e Verratti a fare gioco e sugli esterni Marchisio e Candreva come incursori, che diventano ali tornanti, molto efficaci, in fase difensiva. In attacco Balotelli solo è apparso spaesato e poco ispirato senza un attaccante al suo fianco. Meglio dopo l’inserimento di Cassano, che ha condiviso il peso dell’attacco, ma né Balotelli né Cassano tornano a coprire e la squadra si sbilancia. Molti limiti invece per la difesa che si è rilevata vulnerabile sui contropiedi e sulle palle inattive. Prandelli ha provato diversi moduli di gioco
dal 4-1-4-1 in fase difensiva per passare al 4-3-3 quando attacca, ma non è riuscito a trovare le adeguate contromisure per rendere competitiva la squadra. Qualcosa di buono si è visto nell’ultimo test contro il Fluminense in cui hanno giocato le riserve, ma solo in attacco, dove ha brillato Immobile (passato al Dortmund!) con una tripletta e due assist a Insigne. Un’arma in più per il ct il capocannoniere dell’ultimo campionato. Segnali meno incoraggianti dalla difesa, che ha ballato troppo e continua a subire gol. Prandelli non ha ancora trovato la quadratura tattica. Neanche l’ingresso dei presunti titolari gli ha dato certezze sul modulo da attuare. Il collaudo durerà fino all’esordio. Prandelli vede il bicchiere mezzo pieno, è rinfrancato dalla “buona condizione fisica dei giocatori” ed è convinto che l’Italia “sarà brillante” già dalla gara con l’Inghilterra.
Calendario Italia Girone D
15 giugno 2014, ore 00:00 a Manaus, Inghilterra -Italia
20 giugno 2014, ore 18:00 a Recife, Italia – Costa Rica
24 giugno 2014, ore 18:00 a Natal, Italia – Uruguay
G.S.