Previsti dai 4 ai 5 milioni di casi. Il primo già isolato a Palermo
L’inverno è alle porte e con esso i malanni di stagione si ripresentano puntuali, condannando ad una pausa forzata milioni di persone. Ma niente paura, come ogni anno basta essere informati e seguire
qualche semplice regola per sconfiggere la tanto temuta influenza. Intanto sgombriamo subito il campo da un comunissimo equivoco: il termine influenza è abbastanza generico, ma si può parlare di ‘vera influenza’ soltanto se sono contemporaneamente presenti alcune condizioni.
Tra queste un aumento della temperatura sopra i 38 gradi, spesso con importanti dolori muscolari ed articolari e sintomi vari come tosse, mal di gola e muchi, vomito, diarrea, perdita di appetito. Molto più comuni delle influenze sono invece le sindromi parainfluenzali, virus cugini, dovuti a semplici raffreddamenti causati dalle basse temperature e non dovute al vero e proprio virus influenzale.
Virus che ha già iniziato a colpire: il primo caso è stato isolato infatti a Palermo, ed è riconducibile al virus A/H3N2, contenuto nel vaccino messo a punto per quest’anno, ma il picco dell’epidemia è previsto per il periodo natalizio, un po’ prima rispetto all’anno passato. “Dipende molto dalle temperature, ma possiamo dire che in linea di massima un numero rilevante di casi lo raggiungeremo dopo Natale.
E purtroppo chi in questi giorni è a letto ‘influenzato’ non sarà immune, trattandosi di virus diversi, anzi: essendo già debilitato sarà più a rischio degli altri di beccarsi anche il virus influenzale, che quest’anno si prevede di media intensità con circa 5 milioni di casi attesi”, ha dichiarato Fabrizio Pregliasco virologo dell’Università di Milano.
E a letto, come dice Pregliasco, ci sono attualmente già mezzo milioni gli italiani con febbre e spossatezza, vittime di quei virus parainfluenzali di cui sopra: “Si tratta di forme parainfluenzali legate agli sbalzi termici, causate da 262 virus diversi. Stimiamo che 140 mila persone ogni settimana vengano contagiate.
Sono sindromi che hanno sintomi meno pesanti dell’influenza stagionale (…) quali una febbre magari non alta, raffreddore, stanchezza, a volte anche problemi gastrointestinali”, ha chiarito ancora Pregliasco.
Come ogni anno la prima precauzione non può che essere il vaccino, specialmente per le categorie più deboli, come anziani, bambini e donne incinte, insieme alle categorie a rischio, ovvero le persone affette da particolari patologie o con specifiche problematiche (per esempio per malattie croniche come diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari o respiratorie).
E’ bene chiarire che il vaccino protegge solo e soltanto dal virus influenzale e non dai numerosi virus para-influenzali (solo ‘fastidiosi’ e non ‘pericolosi’) responsabili delle numerose sindromi da raffreddamento che si verificano durante l’inverno.
Tuttavia un’indagine di Assosalute mette in luce un aspetto preoccupante sulle abitudini degli italiani: quasi il 15% non fa infatti nulla per evitare di ammalarsi, mentre il resto cerca di prevenire il contagio attraverso comportamenti di buon senso, come coprirsi bene, evitare gli sbalzi di temperatura e lavarsi spesso le mani. In caso di influenza, poi, il 57% degli italiani dichiara di ricorrere ai farmaci senza obbligo di ricetta, magari accompagnati dai vecchi rimedi della nonna, come brodo caldo, latte con miele, spremute, cui si affidano quasi il 42% degli intervistati. Una percentuale non irrilevante, il 22,5%, dichiara di ricorrere autonomamente agli antibiotici, un’abitudine assolutamente scorretta, perché non bisognerebbe mai utilizzarli senza aver prima consultato il medico.
Isabella La Rocca