I cinesi hanno trovato un modo per aumentare la nascita dei panda, l’animale più politico al mondo
Dagli anni 50 la Cina regala gli orsi diventati un emblema nazionale in Cina, a capi di stato come simbolo di amicizia, ma anche come strategia marketing, uno di questi gesti si è tenuto nel 1972 quando il presidente degli USA Richard Nixon ha visitato la repubblica popolare. Alla sua partenza il premier cinese Zhou Enlai ha detto alla moglie di Nixon di avere preparato due regali per loro: Lingling e Xingxing, una coppietta di panda che sono stati regalati poco dopo allo zoo di Washington. Dal 1982 Pechino non li regala più i panda, ma li dà in prestito, ad una quota di noleggio di un milione di dollari all’anno specificando precisamente alcuni dettagli come la clausola che in caso del decesso di un panda per mantenimento erroneo si paga una multa di 500’000 dollari. La maggior parte di queste entrate sono previste per le riserve naturali, questo lo prevede l’accordo sulla protezione della specie di Washington, il resto delle entrate va nella cassa dello stato.
Queste cifre spiegano l’importanza dell’orso per la Cina, inoltre la loro riproduzione è molto difficile, per molti anni infatti, ci sono stati solo pochissime figliate, ora però la Cina ha trovato un modo per aumentare la nascita di piccoli panda. Nel centro di allevamento di Sichuan, dove i panda vivono nelle regioni montuose, nello scorso anno sono nati ben 20 panda, un dato che per la tassa di natalità solitamente molto più bassa, è molto alto dato che l’anno prima, nel 2012, sono nati soltanto sette panda. Dare da mangiare ai piccoli panda che vengono chiamati per nome solo dopo cento giorno dalla nascita – così lo vuole la tradizione – è una vera attrazione seguita da un pubblico numeroso e perfino dalla televisione.
Ma perché la riproduzione è così difficile? La femmina è pronta per il concepimento soltanto una volta all’anno e solo durante due giorni, un periodo molto breve per l’allevamento. I cinesi per molti anni hanno provato diversi metodi per salvare gli orsi minacciati di continuo dall’impoverimento del loro habitat e il rischio di estinzione. Si è preso in discussione anche l’opportunità di clonarli, ma nel frattempo sono riusciti a perfezionare la riproduzione dei panda. Gli scienziati hanno imparato a capire quali sono le fasi fertili delle femmine tramite il loro linguaggio del corpo, il resto lo completano gli specialisti di riproduzione tramite la fecondazione artificiale. I risultati sono soddisfacenti, tra il 1999 e il 2003 sono stati contati 1’596 panda nel loro habitat naturale, è un aumento del 33% in confronto agli anni ‘80. Si aspettano momentaneamente i nuovi numeri che saranno pubblicati questo autunno. Gli esperti contano di registrare più di 2’000 panda, un numero record.
Trovato vestigi degli antenati dei panda
Paleontologi in Spagna hanno trovato vestigi dell’antenato del panda, il Kretzoiarctos che viveva ben 11,6 milioni di anni fa era già abituato a mangiare piante dure. La nutrizione dell’orso quindi assomiglia al panda, che è l’unico discendente, di cui il cibo consiste soprattutto nel bambù. I nuovi dati dimostrerebbero quindi che è passato di più di quanto si pensava dalle origini del panda, ma anche che è ben possibile che le origini si trovino nell’ovest dell’Europa. “Per la nuova specie che descriviamo qui non si tratta solo del primo orso sulla penisola iberica, ma anche del più vecchio delle origini del panda”, spiega lo scienziato Abella. La scoperta non sarebbe di grande importanza solo per il pedigree dei panda, ma anche per chiarire la domanda di dove vivevano gli antenati di questo orso. Gli scienziati sottolineano che dato il pedigree incompleto dei panda, non si può escludere definitivamente che in futuro si troveranno altri fossili, ma nello stesso tempo questa scoperta sarebbe un primo indizio per origini del panda nell’ovest dell’Europa. La scoperta nel catino di Vallès-Penedès comprende ossa della mandibola ed alcuni denti, che i paleontologi hanno esaminato e confrontato con altri denti che sono stati trovati poco prima, durante altri scavi in Spagna.