Fallisce la raccolta firme per le tre iniziative del Partito automobilisti
Il Partito degli automobilisti non riuscirà a raccogliere le firme necessarie per portare tre sue iniziative di fronte al popolo. La raccolta era iniziata nel maggio 2013 e i testi riguardavano
- il potenziamento della capacità autostradale
- l’innalzamento dei limiti di velocità
- l’utilizzo mirato delle entrate generate dal traffico stradale
La scadenza per la raccolta è il 28 novembre, ma è già chiaro che nessun testo riuscirà a raggiungere la soglia delle 100’000 firme, questo è stato comunicato tramite il sito auto-partei.ch lo scorso giovedì. La prima iniziativa s’intitola “Basta con gli intasamenti. Sì al traffico fluido!”. Chiede che la capacità della rete autostradale sia adeguata al volume di traffico cresciuto per mezzo dell’ampliamento delle autostrade. Il secondo testo “Sì a limitazioni di velocità ragionevoli” chiede che i veicoli possano circolare a 130 km/h in autostrada e a 100 km/h sulle strade principali al di fuori delle località. All’interno di queste ultime la velocità massima consentita sarebbe fissata a 50 km/h, come finora, ma anche a limiti più elevati, “laddove le condizioni lo permettano”.
Infine, la terza iniziativa vuole “Riservare alla strada i fondi generati dalla strada”. Simile alla cosiddetta “iniziativa della vacca da mungere!” dell’Associazione importatori svizzeri di automobili (auto-suisse), essa esige che il gettito dell’imposta di consumo sui carburanti e del contrassegno autostradale sia attribuito alla costruzione o alla manutenzione dei vari assi stradali, piuttosto che finire nelle casse federali o essere attribuito a “trasporti pubblici altamente deficitari”. Questo è quanto ha pubblicato l’ats. Al Blick.ch il capo partito Jürg Scherrer ha detto: “Non ce la facciamo. Non abbiamo potuto raccogliere abbastanza firme per una delle tre iniziative – spiegando sempre al Blick.ch che – come partito piccolo facciamo più fatica a raccogliere abbastanza firme. Abbiamo sperato soprattutto in firme tramite internet, per quanto concerne questo sono un po’ deluso”.
Peggiora il clima di fiducia dei consumatori
In ottobre 2014 l’indice generale del clima di fiducia dei consumatori, che dal 2013 è al di sopra della media pluriennale, è calato di -11 punti sotto questo valore medio. In particolare si osserva un calo significativo del sottoindice riguardante l’attività economica e di quello relativo alla sicurezza dei posti di lavoro. A parte una leggera tendenza al ribasso, non è stata notata alcuna differenza significativa per gli altri sottoindici. Tre dei quattro sottoindici impiegati nel calcolo dell’indice della fiducia dei consumatori sono peggiorati. Le aspettative delle economie domestiche riguardo agli sviluppi economici sono diminuite nettamente in ottobre (-14 punti) rispetto al mese di luglio (+5 punti). Allo stesso modo si sono offuscate le aspettative relative all’andamento della disoccupazione (+51 punti in ottobre, +33 punti in luglio). Nonostante questo sviluppo entrambi gli indici menzionati trasmettono un’immagine più positiva rispetto al periodo di aggravamento della crisi nella zona Euro (2011/2012). L’indice per stimare la probabilità di risparmiare nei prossimi mesi, invece, è sceso, raggiungendo il dato degli anni 2011/2012 (+19 punti in ottobre, +28 punti in luglio). Il giudizio sull’andamento futuro della situazione finanziaria delle economie domestiche è rimasto quasi invariato tra luglio (-2 punti) e ottobre (0 punti).
In ottobre si è registrato un netto peggioramento dei giudizi sulla situazione economica degli ultimi mesi e sulla sicurezza dei posti di lavoro. Tutto questo dopo il costante miglioramento di entrambi gli indici da gennaio 2012. L’indice relativo alla situazione economica ha raggiunto un valore di -9 punti (+7 punti in luglio). I consumatori hanno giudicato la sicurezza dei posti di lavoro con -57 punti in ottobre (-49 punti in luglio). Pur essendo più bassi, questi indici superano comunque il valore degli anni 2011/2012. La possibilità di risparmio si situa leggermente al di sotto del valore di luglio (+46 punti). Inoltre nel mese di ottobre (-1 punto) gli intervistati si sono mostrati meno propensi a effettuare acquisti importanti rispetto al mese di luglio (+8 punti). I restanti sottoindici, in particolare la valutazione sull’andamento dei prezzi passato e futuro e il giudizio sulla situazione finanziaria delle economie domestiche, non hanno subìto importanti variazioni tra luglio e ottobre.