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29 April 2024
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Svizzera

Chiusura Consolati: continuano le proteste

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1656243_1386833668203972_2070684945_nAltri tempi, quelli dello stato sociale, quando ancor i poveri potevano vestire i panni da festa. È chiaro a tutti, e non è un eufemismo, che la crisi finanziaria, e diciamo pure sistemica, ha legato i polsi a tutti, fuorché a lor signori, lassù in alto, che il giorno di festa è tutto l’anno, se i lavoratori per una legalizzazione al Consolato di Zurigo rischiano di spendere un patrimonio o il posto di lavoro! Ora vi dico di che cosa si tratta; del comune! Cos’è il Comune con la maiuscola? È l’insieme dei bisogni e piaceri che una comunità (in questo caso la nostra) ha costruito intorno a regole che valgono per tutti. I meccanismi, o se volete chiamarli dispositivi, devono essere orientati al bene del Comune, quindi appartenere a tutti nel possibile delle regole fissate. Lo Stato, quello colla maiuscola, detentore delle forze necessarie per soddisfare tali bisogni, e governare la felicità del Comune, deve provvedere affinché i suoi membri nel rispetto delle regole, abbiano le migliori possibilità di godere di Una vita (quell’unica vita che possiedono) felice. Se questo vetusto e

povero padre (lo Stato), sussunto dalle pratiche neoliberali (eterni Zombi) si è mimetizzato facendo credere ai suoi cittadini di aver esagerato nel consumo del Comune, e che oggi solo l’austerity sarà in grado di far digerire l’abbuffata di si tanta avidità, dobbiamo chiederci: perché tale paradosso è stato addebitato unicamente a noi, gente comune?

A noi gli sprechi sembrano si debbano cercare altrove (sic!). Un viaggio di andata e ritorno a Zurigo da Lucerna in treno mi costa circa 30 franchi con un mezzo pubblico se ho l’abbonamento metà prezzo, contrariamente si avvicina ai 60.  Questi li metto in conto, se non devo perdere anche la giornata di lavoro.  Chi lavora non può recarsi a Zurigo durante la settimana perché rischia o di perdere il posto di lavoro o di essere in regola con le modalità anagrafiche, notarili ecc.  Ma che fesso, c’è internet! Quanti sono coloro che non sanno ancora neanche accendere il computer? Quanti cittadini sono in fuga dalla propria casa?

Quanti dovranno fare lavori ingrati con il diploma in mano? Quanti opportunismi e cinismo tra le righe? Siamo stati i primi ad aver accettato la chiusura di molti servizi indispensabili (prima della crisi), abbiamo accettato poi i tagli di denaro alle associazioni e all’assistenza sociale. Per finire, le antenne ICE e ENIT, IIC, ENIT a chi servono e come funzionano e quanto costano?

Quindi il COMITES di Lucerna all’unanimità, solidale con quello di Zurigo, esprime la sua indignazione e dice:

No alla riorganizzazione della rete diplomatica estera come è stata concepita dal ministero degli esteri!

No alla chiusura del consolato di Zurigo il sabato mattina!

Il Presidente del COMITES Lucerna

Cv. Nicola Colatrella

 Potete scaricare la petizione “NO alla chiusura del sabato mattino” sui vari siti online dei COMITES. 

 

Abbiamo chiesto un commento sugli imminenti provvedimenti che riguardano i nostri Consolati all’Ambasciatore d’Italia Cosimo Risi e il Presidente del Comites di San Gallo Sergio Giacinti

Cosimo-Risi1Cosimo Risi, Ambasciatore d’Italia

Le prestazioni del Consolato Generale di Zurigo non si riducono né per quantità, né per qualità. Con il nuovo orario, che entrerà in vigore il primo febbraio 2014, Zurigo si affianca all’orario di apertura vigente nel resto della rete ed in tutti gli uffici pubblici svizzeri: funzionerà, cioè, dal lunedì al venerdì, con esclusione del sabato e della domenica. I giorni di apertura restano dunque 5 a settimana, saranno soltanto articolati in modo diverso. La decisione di chiudere il Consolato a San Gallo non è ancora operativa. Se e quando lo sarà, il Ministero degli Affari Esteri deciderà a quale altro Ufficio della rete affidare l’utenza ex San Gallo.

 

 

 

Sergio Giacinti, Presidente Comites San Gallogiacinti

Premettiamo che il nuovo orario di apertura al pubblico del Consolato di San Gallo passa dalle precedenti 15 ore a 16,5 ore, divise in 5 giorni. Il Comites di San Gallo, tuttavia, è decisamente contrario alla chiusura degli uffici consolari il sabato mattina, soprattutto per due motivazioni:

1. il nuovo orario è stato deciso senza previa consultazione con i Comites o altri organismi dell’Emigrazione;

2. la chiusura degli uffici il sabato mattina, nonostante l’aumento delle ore di apertura al pubblico, crea moltissimi disagi agli utenti, considerata la vasta estensione geografica delle circoscrizioni di San Gallo e Zurigo. A San Gallo, nonostante il parere favorevole del Capo-Missione, non è stato nemmeno possibile, per il rifiuto degli impiegati,  protrarre l’orario di apertura pomeridiana fino alle 18.30. Il Comites di San Gallo non ritiene ancora concluso l’iter della definitiva chiusura del Consolato locale; ritiene anzi che le manifestazioni della settimana scorsa, l’occupazione del consolato e il grande rilievo dato dalla stampa e dalle TV locali e nazionali svizzere, abbiano aiutato i nostri Eletti all’Estero a far calendarizzare per l’11 o il 12 febbraio prossimi la discussione in aula, al senato italiano, della mozione Micheloni.

Quest’ultima chiede il blocco delle chiusure di rappresentanze all’estero per almeno un anno e la ridiscussione dei criteri per eventuali misure di risparmio alternative. Il Comites di San Gallo è del parere che l’eventuale chiusura del Consolato di San Gallo, più che risparmi di bilancio, porterebbe disagi notevoli sia all’emigrazione italiana di questa circoscrizione, sia a quella della circoscrizione di Zurigo. Ritiene, infatti, che il Consolato di Zurigo non sia in grado di accogliere altri 56’000 nuovi utenti. Il Comites appoggia incondizionatamente le iniziative e le richieste del Comitato contro la chiusura del Consolato, apparse su tutta la stampa.

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