Sembra strano, ma l’autunno è uno dei momenti più indicati per visitare i boschi: in questo periodo, infatti, odori, colori, profumi e sensazioni che arrivano dai boschi e sottoboschi sono di una meraviglia indescrivibile perché nella pienezza della loro espressione. Ecco perché se si decide di intraprendere un viaggio in questo periodo, non è da sottovalutare la scelta di una meta che permetta un’escursione in un bosco, per sentirsi immersi nella natura intatta a contatto con lupi e scoiattoli e affascinati dai leggendari abitati invisibili, gnomi, elfi e fate.
Il fenomeno del foliage nel New England
Uno degli itinerari più famosi in autunno è quello che porta il turista nella regione del New England, nel nord-est degli Stati Uniti, conosciuta in modo particolare per un bellissimo fenomeno naturale che avviene tutti gli anni in autunno, generalmente in Ottobre, quando le foreste di aceri, liquidambar, liriodendri ed altri alberi, si colorano con tonalità che vanno dal giallo, al rosso, all’arancione, al violetto, offrendo uno spettacolo paesaggistico unico. Il fenomeno è conosciuto con il nome di foliage, cioè quel fenomeno spontaneo per cui alcune specie di alberi in autunno cambiano in questo modo il colore delle loro foglie e rendono il paesaggio davvero suggestivo. Il modo migliore per assistere a questo fenomeno unico al mondo è quello di attraversare in macchina i numerosi parchi nazionali della regione, percorrendo le scenic byways (superstrade scenografiche) che corrono lungo i sei stati. Partendo da Boston, passando per il Vermont fino al Massachusetts.
La leggenda di Re Artù in Bretagna
In Francia, una delle foreste più affascinanti, non solo per paesaggi suggestivi, è la foresta di Huelgoat, al centro del Finisterre ricca di leggende celtiche dal fascino ombroso e luoghi mitici. Questa è parte dell’antica Broceliande, dove i demoni custodivano il tesoro di Re Artù. I sentieri di trekking partono dalla grotta del Diavolo dove il frastuono del fiume d’Argent sulla roccia granitica è quasi assordante, proseguendo per la grotta di Re Artù, tra massi giganti in pose fantasiose e il verde cupo della Bretagna. La valle di Scorff offre percorsi più eterogenei, dai 4 ai 20 km di lunghezza. La Maison du Scorff organizza visite guidate e trekking narrato per ascoltare le leggende sulla foresta e i suoi abitanti, ma anche informazioni dettagliate sulla flora e la fauna dell’entroterra bretone. La foresta è composta principalmente di querce e di faggi ma vi si registrano anche bei pini e abeti. Dopo aver superato il teatro verde, arrivando sulla riva sinistra del fiume scoprirete la “Roche Tremolante” dove potrete effettuare il rituale di questo luogo. Appoggiandosi in un punto preciso, si può provocare un’oscillazione di questo enorme blocco di 100 tonnellate, la roccia tremolante appunto. Numerose leggende cercano di spiegare la presenza incredibile di queste rocce, tra cui quella di un gigante di passaggio avrebbe scagliato le pietre su Huelgoat, furioso di non essere stato nutrito dagli abitanti.
In Italia a cavallo tra gli abeti rossi
La penisola Italiana è ricca di boschi meravigliosi dove poter realizzare delle escursioni a piedi o con dei mezzi. Tra i più visitati troviamo il bosco nella zona del Tarvisiano, nel Friuli Venezia Giulia posta nell’estremo lembo orientale del Friuli, dove l’Italia incontra Slovenia e Austria. Qui vi sono oltre 23 mila ettari di bosco incontaminato percorribili a piedi, ma anche a cavallo o in mountain bike. Gli abeti rossi che ombreggiano fitti il cammino sono gli stessi che da secoli forniscono il miglior legno per la costruzione dei violini. Nel comune di Seui nella provincia di Ogliastra, in Sardegna, oltre 2.700 ettari di boschi, rocce e corsi d’acqua sono parte del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, Oasi di Protezione Faunistica dell’immenso tesoro di fauna e flora mediterranea. Un modo originale per percorrere il bosco è col Trenino Verde dell’Arst con partenza dalla stazione di Mandas. Una delle riserve naturali più antiche d’Europa si trova in Toscana, dove nel 1914 i monaci Camaldolesi si presero cura del bosco di Fratino sin dall’inizio del millennio per l’importanza delle sue piante medicinali e del legno, materiale di costruzione. Il sentiero che attraversa il bosco conta circa 35 km di lunghezza da percorrere prestando attenzione al suo ciclo di vita e al silenzio immenso della foresta, rotto soltanto dal vento e dai movimenti quatti degli abitanti del sottobosco.