L’Assemblea federale ha eletto per il 2018 con il 45enne friburghese uno dei più giovani presidenti della Confederazione. Il vicepresidente sarà Ueli Maurer
Il ministro dell’interno Alain Berset succederà nel 2018 a Doris Leuthard. Le camere unite lo hanno eletto con 190 voti su 200 schede valide. Un eccellente risultato, se si pensa che dal 1990 soltanto Pascal Couchepin e Johann Schneider-Ammann hanno superato quota 190. “Quest’elezione è un grande onore e un grande compito. Impiegherò tutte le mie forze per servire questo Paese e il suo popolo” è stato il ringraziamento di Berset all’Assemblea generale. L’elezione è la coronazione di una carriera politica folgorante: a 31 anni è stato eletto al Consiglio degli Stati, a 39 anni nel Consiglio federale e a 45 anni Presidente della Confederazione. Alain Berset è il terzo friburghese che diventa presidente nella storia della Confederazione. Alla vicepresidenza, l’Assemblea federale ha eletto con 178 voti su 192 valide il ministro delle finanze Ueli Maurer.
Berset è socialista, figlio di una famiglia friburghese attiva in politica (padre sindacalista e madre grande consigliera cantonale del PS). A Berna si è fatto un nome nell’ambito della politica economica e finanziaria. Il suo profilo di politico professionista è orientato verso il consenso, Berset è un lavoratore e un politico che è raramente attaccabile: analista pragmatico e astuto diplomatico. La sua agenda politica da ministro della sanità segue temi “socialdemocratici”. Berset ha affrontato gli aumenti costanti dei premi cassa malati, confrontandosi con le casse malati, i medici e l’industria farmaceutica, raggiungendo risparmi, che non sono però ancora sufficienti e con alcune misure ha frenato la crescita dei premi. Lo scorso settembre ha incassato la sua sconfitta più pesante, quando il popolo ha bocciato la sua riforma Previdenza per la vecchiaia 2020, alla quale aveva lavorato per sei anni. La sera della votazione ha respinto, senza batter ciglio, le critiche su una sconfitta personale e ha dichiarato che continuerà a lavorare molto motivato.
Questa riforma occuperà Berset anche come Presidente della Confederazione, ma sarà soprattutto chiamato a difendere gli interessi della Svizzera nel contesto internazionale, quindi anche nei rapporti con l’Unione europea (Ue). Berset ha ricordato il pragmatismo e le facoltà di compromesso della politica svizzera, che hanno portato alla stabilità e anche che il sistema politico svizzero esige di guardare oltre gli aspetti puramente nazionali. “La stabilità e l’equilibrio saranno indispensabili anche nei rapporti con l’Ue” ha detto Berset “il governo svizzero ha sempre mostrato quale direzione prendere, tuttavia dovremmo andarci tutti insieme”.
G.S.
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