La Confederazione annuncia nuovamente un consuntivo 2018 con una eccedenza miliardaria a fronte dei 300 milioni preventivati. Evoluzione delle entrate e disciplina sulle uscite, le ragioni del risultato positivo
È successo ancora una volta. Il Governo comunica una altra felice eccedenza nel bilancio 2018 che chiude l’esercizio (provvisorio) con un surplus di 2.9 miliardi di franchi, quasi dieci volte rispetto alle indicazioni sul preventivo. La stessa dinamica del 2017 riapre nuovamente i confronti politici. Soprattutto i politici di finanza della sinistra non si rallegrano e rimproverano alla Confederazione di calcolare di proposito pronostici sbagliati da anni e chiedono una revisione dei sistemi di calcolo e di riflettere sulla destinazione dei tesoretti inaspettati. La richiesta è di sbloccare questi soldi per progetti in ambito sociale e ambientale. Philipp Hadorn (PS) è convinto che dietro gli errori ci sia un preciso calcolo “cattive previsioni per avere risultati migliori”. Con previsioni più precise, il parlamento avrebbe potuto spendere sempre un miliardo in più l’anno.
Lascia dunque perplessi la ripetizione di questi errori di calcolo. Il ministro delle finanze, Ueli Maurer, è felice per l’eccedenza miliardaria e ammette l’errore spiegando le ragioni: “Abbiamo sbagliato nella valutazione di un 1.6 miliardi con l’imposta preventiva e di 1 miliardo con l’imposta federale diretta”. Lo sviluppo dell’economia è stato più dinamico di quanto stimato, secondo Maurer, e la Confederazione è stata più prudente nel calcolo. Serge Gaillard, direttore dell’Amministrazione federale delle finanze (AFF) ha respinto le critiche su preventivi pessimistici per mantenere alta la pressione del risparmio. “Le previsioni vengono eseguite al meglio con modelli statistici, che permettono di non potere sbagliare per anni e di non essere condizionati da previsioni politiche”. Inoltre, all’amministrazione non serve tutto il denaro disponibile, spiega Gaillard e aggiunge “di essere stati sorpresi dalle inaspettate entrate dell’imposta preventiva, che è molto difficile da calcolare”. I rimborsi di questa imposta sono stati inferiori, anche perché aziende e privati aspettano nella richiesta di rimborso causa i tassi negativi che disincentivano la liquidità in banca e preferiscono “parcheggiare” i soldi nelle casse federali, sfruttando il tempo per farne richiesta.
In ogni caso Ueli Maurer si è detto fiero del lieto risultato: “Preferisco presentare una eccedenza di tre miliardi anziché un deficit”. Grazie al meccanismo del freno all’indebitamento e con le inaspettate eccedenze, la Confederazione è riuscita ad abbattere il debito pubblico di 30 miliardi negli ultimi 15 anni, che per la prima volta con questo esercizio dovrebbe scendere sotto i 100 miliardi. Una altra buona notizia è arrivata dal Consiglio federale sul prossimo futuro delle finanze. Le previsioni per gli anni 2020–2022 sono migliorate grazie all’andamento favorevole delle entrate. Allo stato attuale, nel 2020 non sarà necessaria alcuna misura di risparmio, malgrado l’onere di 1.4 miliardi originato dalla riforma fiscale e finanziamento dell’AVS nell’ambito della riforma fiscale, in votazione popolare il 19 maggio. Una altra riforma costosa riguarda l’eliminazione della penalizzazione fiscale dei coniugi, effettiva dal 2022, e che genererà mancate entrate di 1 miliardo, anche se l’approvazione è incerta. La Confederazione resta cauta e prova a smorzare gli entusiasmi per le incertezze dei progetti che prevedono riduzioni dell’imposte e mancati introiti nelle casse federali.
Gaetano Scopelliti