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24 April 2024
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Svizzera

Bocciata “No-Billag”, approvato ordinamento finanziario

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L’abolizione del canone radiotelevisivo è stata sonoramente bocciata dagli svizzeri. Larghissima maggioranza per il decreto sul nuovo ordinamento finanziario 2021

Alle urne sono stati confermati i dati dei sondaggi sulle votazioni del 4 marzo. Il futuro del servizio pubblico è assicurato e sarà ancora finanziato tramite un canone radiotelevisivo obbligatorio e la Confederazione è stata autorizzata a riscuotere l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e l’imposta federale diretta (IFD) per i prossimi 15 anni. L’affluenza alle urne è stata del 53%.

“No-Billag” – Il 71.6% dei votanti ha condiviso gli argomenti dei contrari all’iniziativa popolare “No-Billag”. Anche tutti i cantoni hanno detto “no” alla proposta che chiedeva di sopprimere il canone radiotelevisivo obbligatorio riscosso dalla Confederazione e di vietare alla stessa di sovvenzionare emittenti radiofoniche e televisive con altri mezzi. L’iniziativa era stata promossa da giovani membri del (PLR) e dell’UDC, che avevano affermato che l’obiettivo non era la fine della SRG SSR, bensì uno sgravio finanziario per le economie domestiche che avrebbe promesso di decidere liberamente sulla scelta di prodotti mediatici.

Soddisfatto il direttore generale della SSR Gilles Marchand che ha definito il voto “un segnale forte per il servizio pubblico”. Il rifiuto dell’iniziativa ha rafforzato la volontà della SSR SRG di “strutturare l’azienda con più efficienza”, ha detto Marchand, “tenendo conto delle critiche costruttive per il futuro”. Marchand in vista della riduzione del canone, dell’intangibilità delle entrate e dei ricavi pubblicitari in diminuzione, ha annunciato risparmi per 100 milioni, che avranno ripercussioni anche sul numero dei posti di lavoro. Inoltre, la SSR SRG ridefinirà le priorità e una maggiore collaborazione con i privati. Dal 2019 in Svizzera le economie domestiche verseranno un canone generale, approvato dal popolo nel 2015, che scenderà da 451 a 365 franchi. Per le imprese l’importo del canone sarà calcolato applicando aliquote diverse in funzione della cifra d’affari: fino a 500.000 franchi l’imprese saranno esentata dal canone, circa il 75%.

Chiare anche le parole di Doris Leuthard, responsabile del Dipartimento federale delle comunicazioni (DATEC). “Il risultato sull’iniziativa ‘No-Billag’ dimostra che la popolazione è legata al servizio pubblico” ha detto Leuthard “e anche in futuro la radio e la televisione dovranno contribuire all’educazione, allo sviluppo culturale e alla formazione delle opinioni, come pure all’intrattenimento della popolazione”. La responsabile del DATEC non ha risparmiato una frecciatina ai promotori: “Quando un’iniziativa viene bocciata con il 71% dei voti si tratta di una sonora sconfitta” e in questi casi “gli sconfitti devono ammetterla e non accampare pretese al governo dieci minuti dopo “.

Tra i promotori nessuno si aspettava l’approvazione di “No-Billag”. “Un obiettivo importante è stato però raggiunto” è l’analisi di Frédéric Jollien, responsabile della comunicazione per il comitato d’iniziativa “l’iniziativa ha aperto un dibattito senza precedenti in tutta la Svizzera sulla situazione dei media e sul ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo” aggiugendo “che in futuro la SSR è sollecitata a trasformarsi e mostrare più trasparenza”. A sostengo dell’iniziativa solo i rappresentanti dell’UDC. La sua esponente, Nathalie Rickli, che si batte da anni per un ridimensionamento della SSR SRG, ha detto che “il testo era troppo radicale per preparare la gente a riformare il sistema così rapidamente”.

Ordinamento finanziario – Nell’altro oggetto in votazione nessuna sorpresa. Il nuovo ordinamento finanziario (NOF 2021) è stato approvato con una percentuale altissima di sì che ha toccato l’84.1% ed è stato accolto in tutti i cantoni. La Confederazione potrà continuare a prelevare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e l’imposta federale diretta (IFD), le due principali fonti di introiti che garantiscono il 65% delle entrate globali delle casse federali. L’ autorizzazione a riscuotere le imposte è stata estesa fino al 2035. Gli Svizzeri sono chiamati regolarmente a pronunciarsi su una proroga della riscossione di queste imposte. Sull’oggetto non è esistita praticamente una campagna di voto e solo il partito indipendentista up!schweiz, apparso per la prima volta da protagonista in una campagna di voto. Il presidente, Simon Scherrer, non si aspettava di certo la bocciatura dell’ordinamento, ma si è detto deluso per l’altissima percentuale di “si”. Il comitato contrario si sarebbe aspettato almeno il 26.2% di contrari, ma secondo Scherrer “è stato un bene per il sistema politico discutere delle finanze federali”. Con l’approvazione non cambieranno le aliquote. Entrambe le imposte contribuiscono in modo essenziale al finanziamento dei compiti della Confederazione, ad esempio nella politica sociale, dei trasporti o della formazione e ricerca.

Gaetano Scopelliti

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