Continuano le polemiche sulla questione “burkini”, il costume da bagno un po’ burqa e un po’ bikini, dopo che diversi sindaci francesi lo hanno vietato sulle loro spiagge
Ma come è nato il burkini? Un simbolo d’inclusione, non di oppressione. È così che è stato pensato il costume da bagno a metà tra burqa e bikini: a raccontarlo, secondo Askanews, è stata Aheda Zanetti, la stilista australiana che l’ha ideato.
“Le spiagge, il surf, il sole e le attività sportive fanno parte della cultura australiana, e avevo la sensazione di essere stata privata di tutte quelle attività, durante la mia giovinezza”, ha raccontato Zanetti all’agenzia di stampa France Presse, aggiungendo che l’idea le è venuta guardando la nipote che giocava a netball, una variante del basket praticata a livello femminile in Australia e Nuova Zelanda. “Non volevo – ha continuato, secondo l’agenzia stampa – che nessuno perdesse la possibilità di svolgere attività sportive, come tutte abbiamo fatto a causa delle restrizioni” religiose.
Cosa ne pensano Italia e Svizzera?
“Avete incontrato su vostre spiagge decine o centinaia di donne in burkini?”, chiede il ministro dell’Interno Angelino Alfano ai microfoni di Radio Rtl 102.5, sostenendo che “noi dobbiamo essere duri e severi con chi infrange le regole e con gli estremismi, ma non provocatori”. Ciò significa “perquisizioni, arresti, indagini e anche espulsioni: noi abbiamo espulso 109 persone, di cui nove imam. Questo vuol dire essere severi entro il perimetro della legge. Altre questioni”, come il divieto del burkini, “se realizzate come puro atto ideologico” possono diventare “provocazioni in grado di attirare reazioni violente: questo è limite che io pongo”.
Anche in Svizzera se ne sta parlando, infatti, la scorsa settimana sono state inoltrate due mozioni da parte di Consiglieri comunali della Lega dei Ticinesi di Locarno e Lugano, per vietare l’uso del burkini. Secondo quanto ha riferito l’Ats, le ragioni sarebbero che “l’indumento è un simbolo dell’ideologia fanatica e pericolosa del fondamentalismo islamico”.
Inoltre, la scorsa settimana sarebbe stato negato l’accesso al bagno di Chiasso ad una cliente, poiché il regolamento proibisce l’entrata in acqua vestiti.
La discussione sul burqa
La polemica sul “burkini” ha anche riacceso le discussioni a proposito del burqa: in Germania, il burqa sarebbe un “ostacolo all’integrazione”. Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel, intervenendo nel dibattito generale sull’integrazione, secondo quanto riferisce lo Spiegel Online. “A mio avviso, una donna col velo completo ha poche probabilità d’integrarsi”, ha sostenuto la Merkel ribadendo il “pieno sostegno” al ministro dell’Interno Thomas de Maiziere, che ha presentato un pacchetto sulla sicurezza che prevede un parziale divieto, in alcuni contesti, del velo integrale.
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Foto: Ansa