Legge nuova e nuovi caos. Quest’anno l’affluenza alle urne non è stato il solito flop con dati che registrano i minimi storici, se c’è una novità positiva è proprio quella della partecipazione più ampia da parte degli elettori, non si vedeva un’affluenza così dalle politiche del 2013 con un dato che alla chiusura dei seggi è al 74%. Una partecipazione un po’ troppo ampia, tanto che si sono formate perfino delle code lunghissime ai seggi. Da qui ritardi, disguidi nella distribuzione delle schede soprattutto fuori dai seggi delle grandi città, Roma e Milano in testa. Sembra che a rallentare la procedura di voto sia stata proprio la presenza del bollino antifrode, ovvero il talloncino apposto sulle schede per Camera e Senato che va rimosso richiedendo a scrutatori e presidenti di seggio delle operazioni in più. È proprio Ettore Rosato, candidato Pd e ideatore della nuova legge elettorale, ad intervenire sul caso del tagliando antifrode votato all’unanimità, spiegando che “non è prevista la trascrizione a mano del numero della scheda, che sta rallentando le operazioni, bastava prevedere solo etichette autoadesive”.
Momenti di delirio
A complicare le cose sono stati, in alcuni casi, anche ritardi e sbagli nella distribuzione delle schede. A Palermo il caso più clamoroso con la ristampa nella notte delle schede elettorali di 200 sezioni errate che sono state ridistribuite nella giornata di domenica facendo aprire i seggi con notevole ritardo tra le proteste degli elettori. Stessi problemi a Mantova nella Capitale e in Piemonte. In un seggio di Roma, nel quartiere Parioli, la presidente di seggio ha aperto e vuotato l’urna mettendo in una busta i 36 voti degli elettori espressi fino a quel momento utilizzando le schede sbagliate, assicurando che gli elettori sarebbero stati ricontatti e fatti rivotare. Nell’hinterland milanese, a Pioltello, nel napoletano e a Imperia alcune persone sono state denunciate perché sorprese a fotografare la scheda, mentre una Femen è comparsa a seno nudo davanti a Silvio Berlusconi urlandogli che “il suo tempo è scaduto”. La donna è stata indagata. A Napoli, invece, la scrutatrice di un seggio ha improvvisamente iniziato a inveire contro i presenti e poi ha strappato l’elenco degli aventi diritto al voto. Mentre a Padova i disabili sono costretti a votare nel cortile di una scuola a causa di un montascale rotto, in serata arriva la triste notizia di tre elettori morti per un malore mentre erano al seggio: una donna di 85 anni a Matera, un uomo di 88 anni a Pordenone e una 70enne che aveva appena finito di votare a Goro (Ferrara) stroncata da un infarto.