Negli ultimi anni sempre più…salata!
Pausa pranzo sempre più salata per gli italiani. Nei bar e nei self service, dall’inizio dell’anno, i prezzi sono aumentati in media di oltre il 3% rispetto al 2010. Così un pasto tipo, tra acqua, piatto di pasta, macedonia e caffé, può arrivare a costare 12,31 euro al giorno, per un totale di 270,82 euro al mese, ben il 123% in più rispetto al 2001 (quando lo stesso pasto fuori casa costava 5,53 euro al giorno). A fare i conti sono Adusbef e Ferderconsumatori, sulla base delle rilevazioni dell’osservatorio nazionale interno. A segnare i rincari maggiori, superiori alla media, sono pizza, tramezzino, cappuccino e cornetto (+5% sul 2010); in confronto a 10 anni fa, i rialzi si fanno vertiginosi: una pizzetta rossa, ad esempio, è arrivata a costare 2,30 euro rispetto a 0,77 euro (1.500 lire) del 2001, con un rincaro del 199%. Un piatto di pasta fuori casa – sempre sulla base delle rilevazioni dei consumatori – oggi costa 5,80 euro, contro i 2,32 euro (4.500 lire) del 2001, un aumento del 150% (+4% sul 2010); se la pasta è al pesce, il prezzo sale a 7,20 euro dai 2,84 euro (5.500 lire) del 2001, con un +154% (+3% sul 2010). Nei 10 anni è però il gelato ad aver messo a segno l’incremento percentuale maggiore: +290%, passando da 0,77 euro del 2001 ai 3 euro del 2011, per fortuna non segnando un ulteriore aumento rispetto all’anno scorso. In assoluto, invece, a costare di più oggi è una pizza ‘condita’: 10,50 euro rispetto alle 10.000 lire (5,16 euro) del 2001 con un rincaro del 103% (+5% nell’ultimo anno). La pizza margherita si è ‘fermata’ a 8,70 euro (contro i 3,36 euro, ovvero 6.500 lire di 10 anni fa), che corrisponde ad un +159% (+2% nell’ultimo anno). Alla luce di questi rincari, è chiaro, sottolineano Adusbef e Ferderconsumatori, che in tempo di crisi, sono sempre di più i consumatori che rinunciano alla pausa pranzo nei punti self service e nei bar e preferiscono portarsi il pranzo da casa, oppure acquistarlo direttamente nei negozi e nei supermercati.