I rifiuti potranno diventare carburante per aerei e camion?
Gli scienziati lo sognano da sempre e il nostro ambiente ne riceverebbe un doppio vantaggio: sviluppare carburante dai rifiuti e riutilizzarlo come combustibile per aerei e camion potrebbe non esser più un miraggio. Si arriverebbe così a risolvere l’annoso problema dei rifiuti e delle discariche, trasformandolo per di più in un rimedio per l’inquinamento causato dai mezzi di trasporto che potrebbe addirittura essere ridotto del 90%.
Con la decisione del Dipartimento dei Trasporti di Sua Maestà britannica, in virtù della quale vengono stanziati quasi 24 milioni di euro (22 milioni di sterline) per la creazione entro il 2021 di cinque impianti per la produzione del carburante non inquinante, il progetto fa infatti grandi passi in avanti.
L’idea di usare la spazzatura per alimentare i motori dei mezzi di trasporto si collega all’impegno di ridurre i gas a effetto serra dell’80 per cento entro il 2050: il combustibile ottenuto dal trattamento dei rifiuti sarebbe molto simile a quelli tradizionali e dovrebbe poter permettere un utilizzo dei motori già esistenti senza grosse modifiche, permettendo così un repentino calo delle emissioni nocive.
Fino ad adesso gli esperimenti sono stati condotti in laboratorio, ma già nelle prossime settimane inizieranno nuovi test per verificare l’applicabilità pratica dei risultati ottenuti dalle aziende europee e statunitensi. In sostanza i procedimenti utilizzati si basano sull’accelerazione controllata dei processi di decomposizione dei materiali organici, siano essi rifiuti casalinghi che derivati dalle lavorazioni degli idrocarburi e quindi ad alta percentuale di carbonio.
I rifiuti vengono raccolti in un bioreattore per la fermentazione controllata dove diversi batteri individuati dalle varie aziende, e quindi diversi per ognuna di loro, favoriscono la scomposizione delle materie organiche, consumano i gas e fanno crescere la biomassa, producendo allo stesso tempo etanolo.
Le sostanze prodotte durante il procedimento vengono separate dal ‘brodo di coltura’ e utilizzate direttamente, o come materiali intermedi per la produzione di plastica, nylon, gomma o altri combustili.
Anche i gas carichi di anidride carbonica vengono riciclati all’origine e convertiti in combustibili liquidi a bassa emissione. Ma l’impegno del governo britannico nella riduzione dei gas ad effetto serra dell’80% entro il 2050 va oltre e prevede anche lo stop alla vendita di veicoli diesel e a benzina dal 2040 e il divieto di circolazione su tutte le strade a partire dal 2050. Oggi le macchine elettriche rappresentano solo l’1% delle vendite in tutto il Regno, ma la quota è destinata ad aumentare nei prossimi dieci anni. Secondo le stime, circa 40.000 morti l’anno sono legate all’inquinamento.
A Londra, che secondo alcune stime è la città più congestionata d’Europa, si contano 6 milioni di viaggi in macchina al giorno e 9 mila morti l’anno a causa dell’aria inquinata. Il sindaco punta molto su una politica verde, e ha già annunciato che tutti i nuovi taxi saranno elettrici, i veicoli più inquinanti nel centro della capitale saranno tassati a partire da ottobre e nelle aree più sporche si muoveranno solo autobus verdi.