Alta tensione per il sequestro della Ong Sea Watch 3 e l’arresto della capitana Carola Rackete che ha attraccato al porto di Lampedusa contravvenendo al divieto imposto dall’Italia
L’arresto della capitana Carola Rackete è diventato un caso europeo. Forse è quello che voleva proprio Salvini? In effetti non è chiaro del perché Salvini abbia concentrato gli sforzi sul caso della Ong comandata da Rackete, a quanto risulta gli sbarchi in Italia di migranti sono continuati prima dopo e durante le trattative per l’attracco della Ong nel porto sicuro di Lampedusa. Ma cosa è successo precisamente? È successo che la capitana tedesca della Ong battente bandiera olandese ha contraddetto gli ordini italiani e dopo 17 giorni ha attraccato al porto di Lampedusa per far scendere il gruppo di circa 40 migranti ridotti allo stremo. La capitana 31enne ha deciso alla fine di contraddire l’ordine italiano invocando lo stato di necessità, ha forzato il posto di blocco speronando la motovedetta della Guardia di finanza pur di portare i migranti al porto sicuro di Lampedusa. È per questo motivo che per la capitana è scattato l’immediato arresto con l’accusa di ‘resistenza o violenza contro nave da guerra’ oltre a ‘tentato naufragio’ per la manovra effettuata. Inoltre, la Ong Sea Watch 3 è stata sequestrata immediatamente.
Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si è concentrato in maniera maniacale sul caso, ha commentato l’evento come affermando che ciò che è accaduto è “un atto di guerra che non può rimanere impunito”, ma grazie al sequestro della nave e all’arresto della capitana – apostrofata da Salvini come ‘fuorilegge’ – “Giustizia è fatta”. L’evento ha coinvolto tutto il paese che ha seguito la vicenda appassionatamente. Mentre da una parte Carola Rackete – detta la “capitana” in chiara contrapposizione al “capitano” leghista – viene esaltata come la nuova eroina che riesce a portare in salvo i migranti, dall’altro lato c’è chi l’addita come una criminale, la riempie di insulti e le augura le peggior cose. Ma l’evento ha suscitato clamore anche oltre i confini italiani, il primo a farsi sentire è stato il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn per il quale “salvare delle vite umane è un dovere e non potrà mai essere un delitto o un crimine: non salvarle, al contrario, lo è”, scrive Asselborn su facebook e continua sostenendo che “come in passato, il Lussemburgo resterà sensibile all’idea di solidarietà con l’Italia per quello che riguarda la ripartizione dei migranti salvati nel Mediterraneo”. Asselborn poi si riferisce al collega Moavero a cui chiede di intervenire nella questione per la rimessa in libertà della capitana. Interviene su Twitter il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas che scrive: “Salvare vite umane è un obbligo umanitario. Non si può criminalizzare il soccorso in mare”. “Tocca ora ai tribunali italiani chiarire rapidamente le accuse”, ha poi aggiunto il capo della diplomazia di Berlino. Il ministro dell’Interno francese Christopher Castaner, attraverso un comunicato, sottolinea come “è falso che l’Ue non si sia mostrata solidale con l’Italia” per la questione dei migranti.
“Ora che la crisi migratoria è drasticamente diminuita in ampiezza” anche se “l’attuale governo italiano ha fatto la scelta di soluzioni non concertate con i suoi partner europei, mentre denuncia la mancanza di solidarietà dell’Europa e dei suoi stati membri”. “In questo contesto – si legge ancora nel comunicato – l’Italia continua ad avere bisogno di questa solidarietà europea che tuttavia denuncia”. Inoltre, si legge sempre nella nota francese, “la chiusura dei suoi porti in violazione del diritto internazionale del mare, mentre degli sbarchi di persone soccorse in mare continuano a prodursi in Italia, tanto da navi di Ong che della guardia costiera italiana”. Infine, ricordando che negli ultimi mesi la Francia ha già accolto 400 migranti sbarcati in Italia e a Malta nell’ambito di un coordinamento europeo, adesso si offre di accogliere alcuni dei migranti della Sea Watch, 10 in tutto.
“Visto che il governo francese è così generoso (almeno a parole) con gli immigrati, indirizzeremo i prossimi eventuali barconi verso Marsiglia” è la risposta di Matteo Salvini alle parole del ministro francese. Anche la Germania ha commentato duramente il comportamento dell’Italia il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, pur riconoscendo che esiste in Italia una legge che può determinare quando una nave può attraccare nei suoi porti, ha poi aggiunto che “l’Italia non è un paese qualsiasi, è un Paese al centro dell’Unione Europea e per questo possiamo aspettarci che un Paese come l’Italia gestisca il caso in maniera diversa”.
“Al Presidente tedesco chiediamo cortesemente di occuparsi di ciò che accade in Germania e, possibilmente, di invitare i suoi concittadini ad evitare di infrangere le leggi italiane, rischiando di uccidere uomini delle Forze dell’Ordine italiane. A processare e mettere in galera i delinquenti ci pensiamo noi” è la dura risposta di Salvini.
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