La vicenda di Teresa e il suo apparente abbandono da parte delle autorità interessate fanno emergere degli interrogativi angoscianti che, come comunità di italiani all’estero, ci riguardano da molto vicino. Noi italiani all’estero dovremmo essere tutelati non solo dalla nazione che ci ospita e per la quale lavoriamo, ma anche dalle autorità italiane. Per questo motivo, abbiamo posto alcune domande in merito all’Ambasciatore Silvio Mignano
Pare che la famiglia non sia stata avvisata da nessuno per vie ufficiali, cioè né le autorità svizzere né le autorità italiane, il Consolato o l’Ambasciata italiana, si siano interessate a comunicare la morte della donna ai familiari. A chi toccava un intervento in questo senso?
Mi permetta innanzitutto di reiterare i sentimenti di dolore da parte mia, dei miei colleghi (in particolare del Console Generale a Zurigo Gabriele Altana) e di tutto il nostro personale per la tragica morte della Signora Scavelli, nonché di profondo rispetto per la nobiltà d’animo dimostrata dalla stessa nella tragica circostanza. Purtroppo in questo caso le Autorità svizzere, tanto locali quanto cantonali e federali, non hanno comunicato nulla né all’Ambasciata né al Consolato Generale. In termini generali posso assicurare che siamo sempre attentissimi a informare le famiglie, in circostanze analoghe; nel caso specifico, come detto, non abbiamo potuto farlo semplicemente perché non ne siamo stati a nostra volta informati. Ce ne dispiace profondamente e proprio per questo abbiamo segnalato tale inerzia alle Autorità elvetiche, che ci hanno promesso di verificarne i motivi.
La famiglia di Teresa ha dovuto pagare il trasporto della salma e adesso dovrà far fronte a tutte le conseguenze: ci sono degli aiuti concreti o sostegni economici che spettano alla famiglia dallo stato Svizzero o da quello italiano?
In realtà non risulta essere stata presentata alcuna richiesta di intervento per le spese per l’invio della salma al Consolato Generale d’Italia a Zurigo. Quanto ad altri possibili aiuti economici alla famiglia, che risiede in Italia, sono certo che le Autorità competenti valuteranno attentamente la questione, se vi saranno richieste e se si rientrerà nei requisiti previsti dalla nostra legge. Non posso invece in alcun modo esprimermi su eventuali aiuti da parte svizzera, non sarebbe corretto da parte mia.
Che tutele hanno gli italiani che vivono e lavorano in Svizzera da parte del nostro paese di provenienza?
Gli uffici consolari italiani in Svizzera hanno numerosi strumenti di sostegno economico e giuridico a favore dei connazionali, a seconda delle diverse esigenze e circostanze, e sono decine gli interventi che operiamo ogni anno al riguardo. Nel caso della Signora Scavelli aggiungo che abbiamo sollecitato le Autorità federali a profondere il massimo impegno a giungere a una rapida conclusione delle indagini, che ci risultano essere ancora in corso. Occorre pertanto mantenere la massima cautela e avere ogni comprensibile rispetto per la riservatezza che – in Svizzera come in Italia e come in qualunque altro Stato di diritto – caratterizza le fasi investigative di un procedimento penale. Posso tuttavia assicurare che da parte nostra restiamo in continuo costante contatto con le Autorità svizzere e che siamo e saremo sempre a disposizione dei familiari della Signora Scavelli, anche per quanto riguarda i passi che la famiglia stessa intenderà eventualmente intraprendere presso le Autorità svizzere per eventuali risarcimenti o altri possibili effetti giuridici legati agli sviluppi dell’indagine.