Perché fingiamo di sapere cose che non sappiamo? Perché non rimpiazziamo la carta igienica quando finisce? La scienza lo sa…
Ammettiamolo, spesso ci becchiamo fare cose di cui veramente pensiamo “ma perché l’ho fatto?”, non si tratta di errori di cui ci pentiamo, ma di abitudini che ci accompagnano giornalmente. Niente è più facile di rimpiazzare la carta igienica quando finisce, ma lo stesso tanti fanno fatica a completare questo semplice gesto, ma perché? A spiegarlo sono gli psicologi dell’Università di New York, secondo loro questo compito sarebbe molto simile a quello di portare fuori il sacco dell’immondizia o lavare i piatti. Il motivo non sarebbe però la pigrizia ma semplicemente questi compiti non ci offrirebbero abbastanza ricompensa. Gli psicologi Edward Deci e Richard Ryan dell’Università di New York spiegano che per far sì che una persona faccia qualcosa con motivazione il compito deve essere composto di tre bisogni psicologici: competenza, autonomia e relazione. Il lavoro ci deve far sentire competenti, ci deve far sentire responsabili e ci deve dare il senso di migliorare la relazione con i nostri cari.
Perché ci piace mordere le mani di un bebè?
Voler mordere i piedini di un neonato perché sono talmente carini vi è capitato sicuramente, pensandoci è un comportamento abbastanza strano, ma gli scienziati hanno una spiegazione. In realtà esistono due teorie, la prima la troviamo nel nostro cervello, secondo gli scienziati il senso di piacere dà degli impulsi al nostro cervello, se quindi prendiamo in braccio un neonato ci prende un’ondata di dopamina simile a quella che ci prende quando mangiamo qualcosa che ci piace molto. Questo confronto di situazioni simili ci farebbe desiderare inconsciamente mordere le cose carine. L’altra teoria riguarda l’abitudine di tanti mammiferi di mordere qualcosa per gioco. Tanti animali si mordono per gioco, anche se non è chiaro se gli animali mordono per giocare o per lottare, si nota una certa fiducia tra di loro. Gli scienziati spiegano così che mordere qualcuno per gioco richiede comunque la fiducia dell’altro e questo aumenterebbe il legame sociale, sarebbe quindi un segnale di affetto quando mordiamo qualcosa di carino.
Ridere per superare lo stress
Ridere anche se non è appropriato, quando qualcuno si fa male o se riceviamo notizie brutte, potrebbe sembrare abbastanza strano e di sicuro in certe situazioni non è appropriato per gli standard sociali, ma secondo gli scienziati c’è un buon motivo per questo. Ridere in una situazione inadatta non significherebbe che siamo irrispettosi, sarebbe piuttosto un segno di grande stress emozionale che il nostro corpo cerca di affrontare alleviando la tensione. È curioso che se ridiamo perché qualcuno cade, sarebbe una funzione evolutiva, ovvero il messaggio che diamo alla “tribù” che la persona, anche se un po’ imbarazzata o leggermente ferita, non sia ferita gravemente. Secondo la scienziata Sophie Scott, ridere generalmente sarebbe raramente la risposta ad un evento davvero divertente, ma spesso sarebbe il nostro metodo di creare legami sociali, ovvero la dimostrazione di affetto. Se qualcuno quindi ridendo ci racconta di un evento poco piacevole, potrebbe essere che si sente a disagio e d’istinto cerca di collegarsi a noi per superare questo momento di disagio.
Fingiamo di sapere qualcosa
Possiamo immaginare quale sia lo scopo di fingere di avere conoscenza di fatti di cui in realtà non sappiamo niente, semplicemente non ci piace ammettere di non sapere qualcosa. Il professor David Dunning spiega che la maggior parte delle persone finge di sapere qualcosa per riaffermare la propria identità. Da un lato non vogliamo impantanarci in domande, dall’altro lato crediamo di dover avere conoscenza dell’argomento trattato. Un altro motivo, abbastanza ovvio è che alle persone che fingono piace essere un sapientone. Il neurologo Robert Burton trova una spiegazione della glorificazione del sapere da parte della società. Essere un sapientone può creare una sorta di dipendenza, infatti, la regione nel cervello in cui si crea la dipendenza percepiamo anche l’impulso che riceviamo quando diamo una risposta giusta. Inoltre può risultare davvero difficile eliminare l’abitudine di essere un sapientone.