Come per ogni altro cambiamento, è importante iniziare un nuovo regime alimentare con spirito positivo, per favorire l’esito desiderato.
Secondo la “Legge di Murphy” dell’immenso Arthur Bloch, “Se qualcosa potrebbe andar male, ci andrà”. Ma anche: “Se c’è una possibilità che varie cose vadano male, quella che causa il danno maggiore sarà la prima a farlo”.
Certe volte ho l’impressione che sia questo l’atteggiamento intrapreso da chi decide di iniziare una dieta per perdere peso. Sembra che, davanti ai loro occhi, si stenda un sentiero fatto di punizioni dantesche, alla fine del quale, lontanissimo, si intraveda l’obiettivo prefisso, che, comunque, sarà solo una breve gioia seguita, dopo un tempo più o meno lungo, da un nuovo, analogo calvario.
Va da sé che questo girone infernale di pensieri, alimentati dalle oscillazioni del peso, che viene controllato quotidianamente e ossessivamente, diventi un potentissimo generatore di stress. “E a te che t’importa?” Direte voi. “Pensa a far fare le diete e fatti i fatti tuoi.”
E invece mi importa eccome, perché se l’atteggiamento è questo, non arriverete al vostro obiettivo neanche piangendo in ginocchio sui ceci biologici.
Perché lo stress a cui vi sottoponete, cari miei, oltre a rendervi non proprio dei campioni di simpatia, vi infiamma. Non nel senso che vi fa incavolare (anche): nel senso che fa produrre al vostro sistema immunitario delle sostanze, chiamate citochine infiammatorie, che allertano l’ipotalamo (il nostro centro di controllo metabolico) di una battaglia imminente. E allora? Allora, l’ipotalamo sa bene che se il sistema immunitario deve ingaggiare una battaglia, avrà bisogno di un sacco di energia, quindi lui, da bravo e prudente amministratore, rallenta il metabolismo e innesca un meccanismo di accumulo, per garantire scorte energetiche necessarie.
La conseguenza di tutto ciò è, appunto, che dimagrire diventa difficilissimo, se non impossibile. Se poi aggiungete che lo stress di lunga durata fa aumentare i livelli di cortisolo, che causa, tra le altre cose, ritenzione idrica, il quadro è completo.
Quindi, il modo giusto per affrontare un cambiamento delle abitudini alimentari è quello di chi sta partendo per un viaggio: se la godrà decisamente di più chi apprezzerà con gioia ogni passo del percorso, piuttosto che chi si stressa tutto il tempo in attesa di arrivare a una destinazione, che, così facendo, sembra (è) sempre più lontana.
Rilassati saluti dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte
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#loveyoubody #loveyourself
Fonti:
“Stress, Food and Inflammation: Psychoneuroimmunology and Nutrition at the Cutting Edge” – JK Kiecolt-Glaser – Psychosomatic medicine 2010 “Better cognitive control of emotional information is associated with reduced pro- inflammatory cytokine reactivity to emotional stress” – GS Shields – Stress 2017 “Anxiety, not anger, induces inflammatory activity…” Moons WG – Emotion 2015.