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23 November 2024
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Il fattore P

Chi dorme non piglia pesci

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Salve Carissimi Lettori! In questa occasione mi propongo di parlare della insonnia, ovverosia il classico disturbo del sonno che alle volte si presenta come sintomo di qualche altra condizione clinica … eh sì, perché anche se “dormendo non si prendono pesci”, una ottimale dose di riposo è necessaria per una qualità di vita accettabile e appagante.

Esistono varie forme di insonnia: c’è per esempio una forma per la quale ci si addormenta con facilità ma ci si sveglia durante la notte con difficoltà a riprendere sonno, tipico segnale ansiogeno, e ce n’è un’altra, frequente nella depressione, per la quale non si riesce ad addormentarsi proprio rischiando di passare l’intera notte in bianco. Questi sono solo degli esempi, ma ci sono davvero molti modi in cui il nostro sonno può venir disturbato. Alle volte addirittura crediamo di dormire ma poi la continua voglia di riposare durante il giorno ci segnala che non abbiamo evidentemente dormito bene. Anche le cause possono essere molteplici: si va per esempio da motivi psicologici a moventi fisici come le apnee.

Chiaramente se abbiamo passato una notte insonne una tantum non dobbiamo preoccuparci, come sempre ci debbono essere un livello di sofferenza esperito ed un’alterazione del nostro funzionamento quotidiano, nel caso della insonnia non è difficile immaginarsi quanto il rendimento di una persona possa peggiorare senza essersi ricaricati durante la notte.

Quello su cui voglio puntare l’attenzione è che spesso non dormire bene rappresenta esattamente come altri sintomi (mettiamoci l’attacco di panico o l’umore depresso) un segnale che deve essere ascoltato e che ci sta dicendo: allarme, prenditi cura di te!

Insomma, vorrei educare a vedere queste problematiche non solo come tali ma anche come dei modi per conoscere il nostro stato d’animo, come elementi con cui monitorare come vanno le cose, sfruttandoli come occasioni per capirci meglio.

Dunque, se non si dorme bene, magari andare in farmacia a chiedere la dose di melatonina di turno, ma rivolgersi sempre anche al medico per capire da che cosa ha origine questo malessere, e se fosse psicologico chiedere una consultazione con professionisti del settore.

Proprio in questo periodo mi sto occupando di disturbi del sonno nella popolazione geriatrica e psichiatrica in collaborazione con una delle cliniche universitarie della città: tanta ricerca è attiva, anche nella direzione di capire quali possano essere gli strumenti più adeguati per aiutare le persone con questo tipo di disturbi.

Come spesso accade, la cura dell’aspetto psicologico, come lo scardinamento di cognizioni disfunzionali associate al non dormire (“sono due notti che non dormo, non dormirò nemmeno stanotte”), fa la differenza!

Hai bisogno del mio aiuto?

Tel. 078 736 53 96

Consulta www.praxisnasta.com

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