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10 May 2024
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Il fattore P

L’unione fa la forza!

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Ben trovati miei Cari Lettori! Ho deciso di dedicarmi ad una importante risorsa psicosociale che può rappresentare la carta vincente per affrontare alcune situazioni critiche: i gruppi di auto-mutuo aiuto.

L’idea di base è che di fronte ad un determinato problema si possa non bastare a se stessi e si tragga invece beneficio dall’incontro con persone che stanno attraversando la stessa situazione. La matrice di questa metodologia è di stampo religioso e sottintende una visione un po’ pessimistica della forza di volontà umana: in pratica presume che non ci si possa mai definire totalmente immuni da un determinato problema e si debba invece “tenere sempre alta la guardia”.

L’attività principale del gruppo è quella di condivisione della propria storia rappresentando per gli altri dei modelli di riferimento da cui trarre forza e motivazione. In questo contesto la persona può quindi sperimentare un senso di efficacia nell’aiutare altre persone con la sua stessa problematica.

Il punto è che tale condivisione permette di non sentirsi soli nel fronteggiamento di una questione spinosa, toglie da un vittimismo apatico e inerme e sprona all’azione. Davanti al gruppo vengono presi degli impegni in base agli obiettivi terapeutici e si viene monitorati per questo, supportandosi e sostenendosi anche per evitare ricadute.

Nel gruppo si condivide sia ciò che sentiamo e non ci fa stare bene, sia strategie per affrontare questo stesso malessere. Le tematiche che un gruppo affronta sono molteplici: famosi sono per esempio i gruppi per persone che lottano contro una dipendenza, ma il meccanismo dell’auto-mutuo aiuto può essere applicato anche a casi di minore rilevanza clinica (relazioni amorose interrotte, per esempio) e anche rispetto a temi complessi ma non necessariamente connotati in modo negativo (pensiamo alla gravidanza).

Dai validi presupposti di questo metodo, ho realizzato un progetto che partirà dal prossimo Marzo. Presso la mia Praxis, il giovedì sera si terranno dei gruppi aperti ad Italiani a Zurigo e destinati alla condivisione dei vissuti emotivi associati al trasferimento. Si tratta di uno spazio di ascolto e di accoglienza rispetto a ciò che si prova trovandosi a vivere in un paese diverso da quello di origine di cui non si conoscono lingua, cultura e meccanismi. Lo scopo non è terapeutico e assistenzialista bensì quello che mi propongo è di sostenere un processo di consapevolezza dei pro e dei contro nell’inserimento del contesto zurighese, condividendo la propria storia. Il focus della iniziativa scaturisce dall’aver constatato che in più situazioni di incontro tra Italiani per motivi di vario ordine, come delle attività ricreative o piccoli dibattiti su interessanti tematiche come il sistema scolastico svizzero, affiora sempre la volontà di parlare della propria vita a Zurigo, dei motivi del trasferimento, del processo di adattamento, di difficoltà e soddisfazioni provate. Ecco, l’idea è di prendersi del tempo per fare un po’ di introspezione su cosa ha comportato e comporta il vivere in un paese straniero, e questo è un bisogno che sia la persona di recente immigrazione che quella con una presenza più datata possono avere.

Il gruppo avrà una media di 5 partecipanti ed è necessario mandarmi una mail per registrare la propria presenza. Non sarà una situazione formale ma al tempo stesso si potrà giovare della mia competenza professionale. Per altre informazioni non esitate a contattarmi!

Hai bisogno del mio aiuto?

Tel. 078 736 53 96

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