La proposta di legge in consultazione ha eco positiva tra tutti i partiti tranne l’UDC
Persone straniere che vivono insieme a uno svizzero o una svizzera in un’unione registrata, devono avere gli stessi diritti nella richiesta di naturalizzazione delle coppie sposate, secondo la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale. Nel diritto vigente, i coniugi stranieri possono richiedere l’agevolazione per la cittadinanza se sono sposati da tre anni e hanno risieduto complessivamente cinque anni in Svizzera. Questo diritto non vale per i partner stranieri registrati che devono ricorrere a una via più dispendiosa per ottenere la naturalizzazione ordinaria. Per questo la Commissione ha elaborato una proposta di revisione della legge costituzionale, che ha come obiettivo, nel settore dei diritti dei cittadini, la completa parità tra i matrimoni e le unioni registrate anche sul piano della naturalizzazione. La proposta è stata sostenuta da Verdi liberali, Partito socialista (PS), Verdi e Partito Borghese Democratico (PDB) che avevano contribuito a quattro delle cinque iniziative parlamentari che sono alla base della proposta della Commissione.
Per il Partito Popolare Democratico (PPD) non “c’è alcun motivo” di trattare diversamente le unioni registrate dai coniugi, mentre il Partito Radicale Liberale (PLR) vede positivamente l’adeguamento “nel senso della parità dei diritti”. In compenso il PLR esorta ad affrontare la problematica delle “unioni apparenti”, che potrebbero condurre a “un aggiramento della naturalizzazione ordinaria”. Soltanto l’Unione Democratica Svizzera (UDC) respinge la proposta, poiché il partito è contrario e vuole abolire in generale le facilitazioni per la naturalizzazione e non vede alcun motivo “perché partner stranieri non debbano prima risiedere dieci anni in Svizzera per ottenere la cittadinanza svizzera”. La revisione riguarderebbe comunque poche persone, secondo il rapporto della Commissione. Dal 2010 al 2013 sono state naturalizzate per via ordinaria 266 persone in un’unioni registrate con partner svizzeri. In confronto, nello stesso periodo, sono state naturalizzate agevolmente 38.388 persone.
La proposta necessita delle modifiche costituzionali e probabilmente il popolo svizzero potrebbe essere chiamato alle urne per il referendum obbligatorio. Procedura che Pink Gross, della Federazione svizzera dei gay, vorrebbe evitare. Per Gross, che accoglie con soddisfazione “l’abolizione della discriminazione sul piano della naturalizzazione”, non c’è necessità di un cambiamento costituzionale. La Confederazione ha la competenza attribuitagli dalla Costituzione di regolare l’acquisizione della nazionalità in caso di filiazione, matrimonio o adozione e di fatto sarebbe sufficiente una revisione della legge sulla cittadinanza.