Il professor John Love, docente di Biologia presso l’Università di Exeter di Devon (Usa), è riuscito a produrre gasolio dalla manipolazione dei batteri
E’ vero che verso la metà degli anni Settanta molti prevedevano l’esaurimento dei giacimenti petroliferi nel giro di 30-40 anni e che mai previsione fu più sbagliata; è vero che il petrolio è ancora lungi dall’esaurirsi, tuttavia prima o poi avverrà. Dunque, la scienza cerca a giusta ragione di trovare una diversa soluzione. E’ quello che sembra che abbia fatto il professor John Love, docente di Biologia presso l’Università di Exeter diu Devon (Usa), il quale è riuscito a produrre gasolio dalla manipolazione dei batteri. Non solo, dunque, dai batteri si può ottenere gasolio, ma lo si ottiene anche già raffinato.
Ecco come il professor Love illustra la sua scoperta: “Sapevamo che i batteri sono capaci di trasformare le sostanze date loro come nutrimento in altre sostanze chimiche. Nel corpo umano queste trasformazioni possono essere tossiche e quindi generare malattie. Ma in laboratorio possiamo indurre gli stessi batteri a produrre sostanze utili per le nostre attività quotidiane. Abbiamo allora lavorato per modificare alcuni batteri in modo da ottenere il gasolio sotto forma di prodotto di scarto del loro nutrimento”. Restava da scoprire quali sono i batteri utili per quest’uso, ma il professor Love li ha trovati: “Sono quelli che appartengono alla famiglia dell’Escherichia coli. Nel corpo umano questi stessi batteri provocano intossicazioni alimentari. Ma fuori dal corpo umano rappresentano una grande risorsa perché si riproducono facilmente e sono in grado di trasformare le sostanze di cui si nutrono con la stessa efficacia di un microscopico laboratorio scientifico. Questi batteri, però, non sono stati usati “puri”. Per ricavare il gasolio è stato necessario procedere ad alcune modifiche”.
Queste modifiche sono state possibili grazie all’ingegneria genetica, che consente di trasformare il comportamento di un essere vivente cambiandogli il codice genetico, cioè il libretto di istruzioni sul quale c’è scritta ogni singola funzione, e realizzando così incroci di specie che potrebbero avvenire in natura. In sostanza, sono stati ottenuti batteri che producono gasolio, che è poi lo scarto della loro digestione. E’ come se noi, attraverso una mutazione genetica, mangiassimo per nutrirci e al bagno facessimo gasolio al posto della cacca.
Dunque, il professor Love ha creato batteri che si nutrono di zucchero e che producono gasolio, incrociando il batterio dell’Escherichia coli con quello del Photorhabdus luminescens e del Nostoc punctiforme.
Ecco la spiegazione del professor Love: “Non si tratta di un batterio aggressivo per gli esseri viventi. Comunque il processo di produzione si svolge ugualmente in un ambiente protetto: consiste in speciali contenitori, definiti reattori, in cui possiamo garantire una separazione tra i batteri stessi e l’ambiente circostante in modo da evitare qualsiasi contaminazione”.
Il gasolio prodotto è esattamente uguale a quello derivato dalla raffinazione del petrolio. Dice il professor Love. “Si stanno cercando molte alternative al gasolio tradizionale ma non tutti i motori diesel lo riescono ad utilizzare. Quindi l’uso di questi carburanti alternativi al diesel tradizionale presuppone costose modifiche ai motori stessi, rendendo di fatto impossibile il lavoro delle case automobilistiche. Inoltre, non è detto che tali combustibili alternativi al gasolio tradizionale si possano produrre in quantità sufficienti da soddisfare le esigenze di tutti. Pertanto, la soluzione del problema consiste nel mettere a punto sistemi di produzione di un carburante adatto ai motori delle vetture in commercio, come quello da noi realizzato”.
Ci sono, da ultimo, un paio di punti da chiarire, e sono quelli che riguardano l’inquinamento e i costi futuri. Il gasolio prodotto dal petrolio è altamente inquinante, perché il processo della raffinazione comporta la dispersione nell’aria di molti gas inquinanti che finiscono per influire sui mutamenti climatici del pianeta. Poi, col passare degli anni e dell’esaurimento dei giacimenti e quindi del reperimento di nuovi giacimenti, i costi aumenteranno inevitabilmente. Produrre gasolio dai batteri non solo ne renderà più pulita la produzione, ma significherà anche ottenerlo a miglior mercato.