Il Consiglio federale approva il rapporto sul turismo degli acquisti
Il Consiglio federale ha approvato un rapporto nel quale analizza diverse misure volte a ridurre il turismo degli acquisti. Esso conclude che le misure al confine influenzano in misura estremamente limitata questo genere di turismo e ritiene che gli sforzi già intrapresi per combattere l’“isola dei prezzi elevati” Svizzera siano il mezzo migliore per contrastare tale fenomeno.
Diversi interventi parlamentari hanno incaricato il Consiglio federale di adottare misure per ridurre le ripercussioni del turismo degli acquisti, come la mancanza di parità di trattamento in materia fiscale, le perdite di fatturato nel commercio al dettaglio svizzero e le perdite fiscali. Nel suo rapporto in adempimento del postulato 17.3360 “Ripercussioni della sopravvalutazione del franco sull’IVA” della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale, il Consiglio federale analizza diverse proposte di soluzione e indica possibili misure. Tutte le misure analizzate nel rapporto presentano vantaggi e svantaggi. Non esiste una soluzione ideale. Dato che il turismo degli acquisti è dovuto principalmente ai prezzi elevati in Svizzera rispetto ai Paesi limitrofi, esso può difficilmente essere influenzato da misure al confine. Nemmeno l’attuazione delle misure esposte nel rapporto permetterebbe di eliminare la differenza di prezzo con l’estero. Per questo motivo, e poiché permangono gli altri vantaggi legati agli acquisti all’estero come la diversità dei prodotti e altre comodità, è probabile che i consumatori continuerebbero a recarsi all’estero anche nel caso in cui il regime d’importazione fosse più severo.
Benché determinate misure al confine potrebbero migliorare la parità di trattamento in materia fiscale, il Consiglio federale conclude che, visto il loro impatto limitato e considerati gli sforzi già intrapresi per combattere l’“isola dei prezzi elevati” Svizzera, simili misure non risultano né necessarie né efficaci.
Consumatori svizzeri all’estero
Nel 2017 meno consumatori svizzeri si sono recati all’estero per fare la spesa, però il carello della spesa medio è aumentato. Questo lo riporta la Swiss Retail Federation in un rapporto e sottolinea che soprattutto per i consumatori più grandi è diventato sempre più popolare fare la spesa all’estero, inoltre il reddito non avrebbe nessun impatto su questo comportamento. Sarebbe una routine per più della metà dei consumatori svizzeri, che abitano vicino ad una frontiera, fare la spesa oltre confine. Secondo lo studio, soprattutto l’acquisto di prodotti igienici sarebbe molto diffuso.
Acquisti online all’estero
Secondo quanto riporta tio.ch circa l’80% degli acquirenti online svizzeri ha ordinato almeno una volta su un sito Internet estero, ha comunicato oggi la società di distribuzione di pacchi DPD Svizzera presentando un sondaggio basato su 24’871 interviste condotte in 22 paesi europei, di cui 1007 in Svizzera. Prevalentemente gli elvetici effettuano acquisti online in ambito di abbigliamento (51%), libri (38%) e scarpe (37%).
Quale motivazione per gli ordini effettuati all’estero le persone hanno indicato prezzi migliori (62%) e la possibilità di comprare prodotti non disponibili localmente (57%).