Mi preme rispondere, a titolo personale, alle accuse che il Signor Gian-Andrea Caratsch ha mosso al Comites di Zurigo nella sua lettera a ”La Pagina” dello scorso 4 gennaio nella quale il signor Caratsch afferma di sentirsi ”offeso e oltraggiato” dalla decisione della autorità consolare di Zurigo, oltre che dell’Ambasciata a Berna, che hanno infatti cancellato per invalidità 104 schede elettorali della lista ”Il Ponte”.
Anche se non posso condividerne il tono, obiettivamente fuori misura, rispetto tuttavia il disappunto del lettore, pur osservando tuttavia che il risultato della recente elezione del nuovo Comites sembra confermare in ogni caso la vittoria delle tre liste alleate, che oggi formano la maggioranza di questo Comitato, e ciò anche nel caso ipotetico di successiva convalida dei voti cancellati.
Nella mia impressione, la protesta del signor Caratsch, che è comune, a quanto ci sembra di capire, a molti elettori de ‘Il Ponte”, sorvola tuttavia su un fatto, che a me sembra gravissimo e che costituisce l’antecedente della presente vicenda. Come è infatti noto, il corrispondente consolare Aurelio Chiapparini, avvalendosi della sua carica istituzionale, ha scritto agli elettori invitandoli a votare per la lista ”Il Ponte”, nonostante la legge vieti ogni forma di pressione elettorale da parte di chi ricopre cariche di rappresentanza dello Stato.
Al riguardo, constato con stupore che i rappresentanti e i fiancheggiatori della lista ”II Ponte”, invece di fare pubblica ammenda per i guai che loro stessi si sono arrecati, annunciano ricorsi e denunce alla autorità giudiziaria.
Nell’attendere con animo sereno gli eventuali sviluppi degli eventuali ricorsi, desidero informare che il nuovo Comites ha avviato in questi giorni la sua attività istituzionale, cui tutti i cittadini qui residenti sono cordialmente invitati a prendere parte con suggerimenti, proposte e con l’auspicabile partecipazione personale ai lavori del Comitato, che verranno infatti irradiati, quanto prima, in via telematica per favorire la partecipazione di tutti i connazionali.
L’ambizione del nuovo Comitato è quella di far uscire il Comites dalla condizione di semi-clandestinità in cui ha di fatto operato negli anni passati.
Il presidente del Comites di Zurigo
Gerardo Petta
3 commenti
Ma parla lui di toni fuori misura? O La corrispondenza gli è stata scritta da qualcuno O siamo in presenza di un chiaro caso di doppie (triple) personalità.
In che mani siamo ?
Gentile sig,ra AgneseN, comprendo che lei sia una elettrice e sostenitrice della lista “Il Ponte”, rimasta delusa dal risultato elettorale, ma dovrebbe farsene una ragione. Siamo d’altra parte in democrazia e i numeri contano. La lista “Il Ponte” ha perso e per il momento dovrà attendere i prossimi 5 anni per tentare di riprendersi la presidenza. Dopo 30 anni di sinistra al potere, gli elettori hanno cambiato rotta. Qual è il problema? A volte, è dura accettare le sconfitte ma, mi creda, è un bene poter riflettere sugli errori commessi.
Gentile signore, non capisco dove abbia letto nel mio commento che io sia una sostenitrice della lista “Il Ponte”… Come anche vorrei capire dove legge il mio riferimento a sinistra e destra politica… (tra l’altro parla di destra al potere con i Comites, quindi alle spalle dell’attuale Comites c’è un partito politico ben definito?)
Lei trae conclusioni con un’impulsività tale che l’avvicina molto al suo protetto (come anche i toni agitati) che con questo insignificante intervento vorrebbe difendere.
Saluti, AN