Renzi a RepIdee: non più di due mandati per il capo del governo
Ospite di La Repubblica, all’auditorium Parco della Musica di Roma, Renzi ha sfruttato l’occasione per continuare a sostenere il Sì al referendum costituzionale di ottobre prossimo, premendo soprattutto sul fatto che un’eventuale vittoria del No potrebbe farci tirare fuori dall’Ue.
“Con un No alle riforme, l’Ue non ci fila più”, afferma senza mezzi termini il premier e aggiunge che “l’alternativa al sì, non provoca solo un cambio di governo, ma l’ingovernabilità”. Intervistato da Eugenio Scalfari e Claudio Tito per RepIdee, Renzi non manca inoltre di ammettere di “non essere innamorato dell’Italicum” e annunciare di essere “pronto a firmare una proposta di legge” che, con il nuovo impianto istituzionale vigente, limiti a due i mandati del premier. “Se uno mi dice che voglio governare l’Italia per 15 anni lo querelo. Penso che uno al massimo”, con il sistema di riforme, “può fare due mandati. E io sarei pronto a firmare una qualsiasi proposta di legge che va in questa direzione”.
Il premier ammette anche che si sono alzati troppo i toni sul referendum costituzionale e che bisognerebbe invece “riportare la discussione sul merito”. “Forse anche noi abbiamo molto alzato il tono nella discussione referendaria, io per primo. L’ho detto perché lo penso: se sei stato chiamato da Napolitano per fare le riforme e poi le riforme vanno male, come minimo devi andare a casa e nasconderti. Io credo all’etica della responsabilità, non sono qui per fare politica per tutta la vita”.
Il suo interlocutore Scalfari però afferma chiaramente la sua volontà a votare no al referendum, sottolineato dallo scroscio di applausi della platea presente: “se cambi la legge elettorale voto sì, altrimenti voto no. Andrebbe bene anche la ‘legge truffa’ di De Gasperi” spiegando in questi termini la sua posizione. Per meglio esporre la sua idea, Scalfari arriva a spiegare che con l’italicum, se il m5s vincesse al ballottaggio, “noi avremmo Grillo”, prevedendo il premio di maggioranza a chi prende almeno il 50% al primo turno. “Se tu non cambi la legge elettorale, io voto no al referendum”.
Ma Renzi è fermo nella sua posizione “se vince Grillo è perché prende un voto in più. È per colpa nostra. E comunque Grillo non vince se siamo bravi, perché siamo più credibili. L’idea di avere una legge elettorale che blocchi, secondo me non funziona”, risponde Renzi.
All’Italicum, aggiunge il premier, “avrei preferito il Mattarellum con strumenti per garantire la vittoria”. L’Italicum, spiega ancora, è stato il frutto di una discussione tra più forze politiche ma, al momento, è l’unica legge che può garantire la vittoria stabile di “un partito senza partitini accanto” laddove con il proporzionale “un governo dura quanto un gatto in autostrada”.
Infine, conclude il premier sottolineando che se in autunno vincerà il no “il punto non è che vado a casa” ma che torneranno “inciuci e ingovernabilità”. Toccando il tasto immigrazione, Renzi non ha perso occasione per polemizzare: “Oggi ci sono Paesi che si permettono di dare lezioni di morale a noi su accoglienza e immigrazione ignorando che i valori italiani sono quelli che se c’è una mamma e un bambino che affogano, noi dobbiamo andare a salvarli e dare loro un futuro. Il populismo è anche non avere valori, non avere ideali”. In modo particolare la polemica è rivolta al leader della Lega, Matteo Salvini: “Aiutare i migranti a casa loro significa fare cooperazione e investimenti in Africa. Io sono il primo premier italiano andato nei Paesi sub-sahariani e non per portare diamanti in Tanzania. Salvini si vergogni dei suoi predecessori nel Carroccio”.
Inevitabilmenti il discorso è caduto anche sui ballottaggi di giorno 19 e Matteo Renzi ne approfitta per ripete che si tratta di un test che “non ha valenza nazionale”, qualsiasi risultato non si ripercuoterà sul governo. “Noi saremo molto leali con chiunque vincerà, è un problema dei romani se Virginia Raggi dice di no alle Olimpiadi, alla Metro C, a togliere i dirigenti dell’Atac”, afferma senza mezzi termini il premier.