Il sistema tecnologico è stato messo a punto dal professor Richard Wiseman, dell’Università di Hatfield, in Inghilterra
Capita che qualcuno abbia problemi d’insonnia, incubi e comunque un sonno difficile. Si dirà che in questi casi bisogna consultare uno psicologo o uno psichiatra, ed è vero, ma nel prossimo futuro se ne potrebbe fare a meno, perché il problema potrebbe essere risolto con un semplice telefono cellulare. Come? Lo ha spiegato in un’intervista a Tommaso Varotti lo stesso inventore di un’apparecchiatura che si applica al cellulare, appunto, e utilizzabile come un videogioco. Ecco le parole del professor Richard Wiseman, docente di Psicologia sperimentale all’Università di Hatfield, in Inghilterra: “Spesso l’insonnia è il frutto di un rifiuto da parte del paziente nei confronti del sonno notturno, dato dal fatto che di notte si possono avere incubi. Così gl’insonni tendono a dormire poco per paura di svegliarsi in preda all’angoscia nel cuore della notte. E il giorno dopo sono stanchi e non riescono a concentrarsi. Alla fine, la loro salute ne risente in modo negativo perché dormire poco e male altera i livelli della pressione sanguigna, con conseguenze negative per il cuore e per la circolazione, oltre a indurre sonnolenza e facile affaticabilità mentale. Per aiutarli abbiamo studiato Dream On”. Che significa letteralmente “Sognaci sopra”.
Si tratta di uno strumento attivabile attraverso il telefonino. Il programma si può scaricare da internet e s’installa automaticamente e si attiva la sera prima di andare a letto. Il cellulare va sistemato sul comodino e lasciato in funzione, non senza prima aver disattivato la possibilità di ricevere chiamate, così, per non essere disturbati. A questo punto, prima di dormire (o cercare di dormire, trattandosi di persone che hanno difficoltà a prendere sonno) bisogna mettersi le cuffiette dell’auricolare alle orecchie e attivare il programma “schiacciando il tasto apposito secondo le istruzioni ricevute dopo aver scaricato il programma”. Prosegue il professor Richard Wiseman: “Il telefonino, a quel punto, comincia a funzionare come un rilevatore del sonno. Grazie al suo microfono interno, quello che usiamo per parlare, capta il respiro e, calcolandone la frequenza e l’intensità, riconosce il momento in cui il sonno diventa più profondo e iniziamo a sognare. E’ in questa fase che Dream On inizia a fare il suo lavoro”.
In pratica, appena il soggetto che dorme è entrato nella fase più profonda, il sistema inizia a emettere suoni a volume molto basso. Si tratta di registrazioni di suoni tratti dall’ambiente naturale. Esempi? I passi sulla spiaggia, il vento leggero tra le foglie degli alberi, lo sciabordio delle onde in un momento di bonaccia. Insomma, si tratta di suoni ovattati che ispirano dolcezza, freschezza, serenità, e che aiutano il cervello a rilassarsi e a produrre quelle sostanze – come la serotonina e le endorfine – che danno benessere e placidità. Ora, il fatto che questi suoni inizino proprio mentre si comincia a sognare, significa che il loro effetto, l’effetto della serenità, viene potenziato. E’ così che si ottiene un miglioramento nella capacità di rilassarsi e di rilassare i muscoli e di ricevere quella serenità che impedisce l’insorgere di brutti sogni.
Ecco il giudizio del professor Richard Wiseman in merito ai risultati ottenuti durante gli esperimenti: “I volontari che lo hanno testato hanno migliorato la qualità del loro sonno. Capisco che possa sembrare scomodo pensare di dormire con le cuffie alle orecchie, ma il disagio si supera dopo le prime volte. Ora contiamo di allargare ulteriormente la sperimentazione rendendo disponibile questa applicazione gratuitamente a tutti coloro che ne hanno bisogno. In cambio chiediamo solo di aiutarci, inviandoci un messaggio, dopo un periodo di prova, che riferisca l’effetto ottenuto. Questo ci consentirà di migliorare il sistema e di ottenere dati fondamentali per proseguire nelle nostre ricerche scientifiche mirate al raggiungimento del benessere della mente”. In fondo, se funziona, si acquistano tanti benefici e non si spende nulla.